
Melzo, Milano: minorenne drogata e violentata da due fratelli indiani (Ansa)
Melzo, Milano: minorenne drogata e violentata da due fratelli indiani. Una 17enne di origine marocchina è stata drogata e violentata da due trentenni di origine indiana per un giorno e una notte interi. La giovane ha avuto la sola colpa di aver accettato un passaggio in auto dai due stupratori alla stazione di Melzo, vicino Milano.
Melzo, Milano: minorenne drogata e violentata da due fratelli indiani
Aveva litigato con i suoi, voleva raggiungere Milano, forse i due hanno intercettato quel desiderio. Fatto sta che pochi minuti dopo che la ragazza è salita sulla Bmw, con la scusa di una bevanda al bar, l’hanno riempita di benzodiazepine.
In pratica l’hanno addormentata drogandola pesantemente, una condizione che hanno mantenuto fino al giorno dopo. Questo succedeva mesi fa. Il fatto nuovo, raccontato da Il Giorno, è che i due, un 32e nne e un 28enne, due fratelli indiani e operai di una ditta dei dintorni.
Erano stati gli stessi che hanno risposto al cellulare dopo che per ore aveva squillato invano: ai familiari in ansia hanno risposto di aver trovato la ragazza semisvenuta vicino alla stazione. Lo stesso luogo dove l’avevano abbordata e dove infine l’avevano scaricata.
I due, contando sulla totale mancanza di ricordi della vittima, avevano fatto più di un passo falso. come mettere su Instagram una foto di lei e uno di loro, con sullo sfondo, riconoscibile, l’appartamento delle violenze.
Mesi di indagine, in stato di fermo uno dei due
Nella mente della giovane, poi, continuava a far breccia l’immagine di un marchio, il logo commerciale che aveva notato sui vestiti di uno dei due. Era lo stesso logo della ditta del padre.
Quando il cerchio ha cominciato stringersi sui due, è arrivata la prima perquisizione. Uno dei due è riuscito a far perdere le sue tracce. L’altro è in stato di fermo perché si teme che si dia alla fuga anche lui. L’accusa è stupro di gruppo aggravata dalla minore età della vittima. L’aggressore si difende dicendo che lei era consenziente.
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