ROMA – Il dottore prescrive alla paziente due giorni di malattia per il mal di schiena. Troppo pochi secondo la paziente, che ha reagito picchiando il malcapitato medico di base nel suo studio in via Motteggiana, a Roma. L’aggressione è avvenuta nel 2012, ma la mattina dell’8 marzo la donna e il compagno sono stati condannati dal tribunale di Roma per aggressione a 8 mesi di reclusione.
Paolo Tripaldi sul Messaggero scrive che la donna è arrivata dal medico lamentando un mal di schiena e lui le ha prescritto due giorni di malattia e riposo. Allora la donna ha schiaffeggiato il medico, l’ha insultato e gli ha strappato la camicia. I due sono stati denunciati e poi condannati:
“La coppia, che non ha mai partecipato alle udienze, è stata riconosciuta colpevole dei reati di percosse, interruzione di un servizio pubblico ed è stata condannata anche a risarcire i danni causati al medico. Tutto è avvenuto all’apertura pomeridiana dello studio medico di via Motteggiana il 9 luglio del 2012. La donna, quarantottenne dipendente di una impresa di pulizie, si è presentata nel laboratorio entrando direttamente nella stanza del medico passando davanti a due anziane che si trovavano nella sala d’aspetto.
«Stronzo, bastardo. Sei una me…». Dopo gli insulti la donna ha schiaffeggiato il medico e gli ha strappato la camicia. A suo dire i due giorni di malattia per la “lombalgia” erano insufficienti per potersi riposare ma, come se non fosse bastato, è intervenuto il compagno della donna, che fino a quel momento era rimasto sulla porta dello studio, ed ha colpito il medico con un pugno ad un fianco. Una scena avvenuta davanti alle due anziane pazienti in attesa, una delle quali, impaurita per quello che stava avvenendo, è scappata dando l’allarme alla Polizia. «Dopo le urla e gli insulti – ha detto al giudice una delle anziane – ho visto il dottore con la camicia strappata e la donna che continuava a schiaffeggiarlo».
Il medico, assistito dall’avvocato Tatiana De Benedictis, ha raccontato in aula che non era la prima volta che la paziente si lamentava dei certificati con pochi giorni di malattia, questa volta ne pretendeva almeno cinque, e che dopo l’episodio sia la donna che il compagno sono stati cancellati dall’elenco dei suoi assistiti. In tribunale alcuni pazienti del professionista non hanno voluto far mancare il loro sostegno attendendo la sentenza di condanna”.