MANTOVA – Preso a calci e pugni dai bulli sull’autobus. Un quindicenne di Mantova è finito in ospedale con una prognosi di dieci giorni per traumi al volto e ad altre parti del corpo. Tutto perché si era scambiato alcuni sms con la fidanzata di uno di questi ragazzini, che tra l’altro è una sua compagna di classe.
A fermare l’aggressione è stata una giovane donna, mentre tutti gli altri passeggeri del bus sono rimasti impassibili di fronte a quella scena.
L’aggressione, riferisce la Gazzetta di Mantova, è avvenuta nel primo pomeriggio di mercoledì primo marzo, ma è stata resa nota solo il giorno dopo grazie alla denuncia che la mamma del quindicenne ha presentato in Questura e alla lettera indignata scritta dalla giovane donna intervenuta in difesa del ragazzo al quotidiano lombardo. Una lettera in cui la giovane mamma ha parlato della “più totale indifferenza dei presenti”.
Ma come sono andate esattamente le cose? Lo spiega La Gazzetta di Mantova:
Uno studente di 15 anni è appena sceso da un autobus in piazza Cavallotti. È con un suo amico. Dallo stesso mezzo scendono anche altri ragazzi più grandi: due maggiorenni e due minorenni già noti alle forze dell’ordine. Il gruppo più numeroso chiama i due davanti a loro: «Fermatevi, dobbiamo parlarvi». Il 15enne e il suo amico fanno finta di nulla e proseguono, ma vengono raggiunti in piazza Mantegna. Dei quattro, uno si defila e restano gli altri tre. Uno dei questi si rivolge allo studente: «Tu smessaggi su Facebook con la mia ragazza, perché lo fai?». «È in classe con me, niente di più» risponde il 15enne. A quel punto il fidanzato geloso prende il cellulare a chiama la sua ragazza: «Mi ha appena detto che non ti conosce» e giù il primo pugno in faccia. Lo studente reagisce d’istinto sferrando uno schiaffo al suo aggressore e a quel punto viene colpito con calci e pugni dagli altri due, un 18enne e un 14enne.
In quel momento passa di lì la giovane mamma di Mantova che sta andando al lavoro. Vede quel che sta accadendo e si butta nella mischia per cercare di difendere il ragazzo. Alla fine il quindicenne le chiede di portarlo in ospedale. Lei chiama la madre del ragazzo. Sarà lei poi a portarlo al pronto soccorso, non prima, però, di aver sporto denuncia in questura. E scatta la denuncia. Non è la prima volta – dice la madre – che mio figlio è oggetto di atti di bullismo da parte di questi ragazzi. Ora è terrorizzato”.