REVINE (TREVISO) – Foto-ricordo con i bambini che fanno il saluto nazista. Un’immagine scattata alla manifestazione “Ritorno a Camelot 2016”, annuale raduno europeo degli skinheads, che si è tenuto nel fine settimana a Revine, in provincia di Treviso.
Nella foto, che in breve ha fatto il giro del web, si vedono tredici bambini e bambine che alzano il braccio destro, teso nel saluto romano. Un gesto tra l’altro proibito dalla legge Mancino.
Tra i più indignati per l’immagine filo-nazista c’è sicuramente Umberto Lorenzoni, presidente dell’Anpi (l’Associazione nazionale partigiani): “Questa è l’inculturazione della fede fascista nei piccoli. È esecrabile, sul piano anzitutto educativo, il comportamento dei genitori. E questi genitori andrebbero perseguiti per la strumentalizzazione di cui si sono resi protagonisti”, denuncia a Francesco Dal Mas, de La Tribuna di Treviso, che scrive:
Umberto Lorenzoni, sollecitando misure presso la questura di Pordenone, nei giorni scorsi, per il raduno in Cansiglio di CasaPound, si è sentito dire che al minimo cenno di saluto fascista gli agenti sarebbero intervenuti per identificare l’autore e denunciarlo. «A Treviso, invece, mi è stato osservato che tutti, in Italia, hanno diritto di parola. Posso dirlo? Le nostre istituzioni democratiche mi sembrano instupidite. Non resta che lavorare dal basso per una nuova coscienza antifascista». Ed è quanto, a Revine, ritiene indispensabile anche il poeta Luciano Cecchinel, che si dice “allibito” ma “non sorpreso” di questa provocazione.
Ma critici verso quest’immagine sono anche il vicesindaco di Revine, Doris Carlet: “Peggio di così non poteva finire”. Mentre per l’ex sindaco Battista Zardet si tratta di una “goliardata inaccettabile”.