Milano, clinica Santa Rita, luglio 2007: una funzionaria apre per sbaglio un chiodo ortopedico, di quelli che si usano per le fratture. Si lamenta al telefono con l’allora primario di Ortopedia, Scarponi: “Costa 445 euro”, non si può buttare via così. Pronto il rimedio del medico: “Lo reimpianto su un altro paziente anziano, un novantenne: che aspettativa di vita può avere…”.
Per la cronaca quel paziente novantenne, spiega in aula il colonnello della finanza Cesare Maragoni, entrerà in clinica altre sette volte per le infezioni, prima di morire.
Questo è solo uno dei casi che stanno venendo fuori dall’ascolto delle intercettazioni al processo ai vertici della clinica milanese Santa Rita, una brutta pagina della sanità italiana.
Alla Santa Rita, nel 2005 si verificava, secondo la Finanza, il 13 per cento dei decessi delle 569 persone morte nei reparti di riabilitazione di tutta la Lombardia.