Un gruppo di studenti ha fatto una breve irruzione al Senato forzando il portone: irruzione riuscita perché i ragazzi sono entrati nell’ingresso di Palazzo Madama. Ma subito sono stati allontanati dalle forze dell’ordine, che li hanno spinti all’esterno richiudendo il portone. Nella foga del momento una persona ha accusato un malore mentre tre carabinieri sono rimasti feriti. Non solo: fuori da Palazzo Madama lancio di fumogeni e uova contro il portone. La polizia si è schierata davanti all’ingresso del Senato in tenuta antisommossa. Gli studenti urlano ”dimissioni, dimissioni”.
E’ la scena più forte ed eloquente della protesta degli studenti, liceali e universitari, che uniti manifestano oggi a Roma contro la riforma Gelmini.
Lanci di uova, scontri con la polizia, due arresti e 27 denunciati, alcuni feriti: questo un primo, sommario, bilancio della giornata, con 2000 studenti a manifestare davanti al Senato e a Montecitorio. La risposta del ministro Gelmini: “In questo modo gli studenti difendono i baroni e lo status quo”.
“Alcuni manifestanti, forse più di una decina, sono rimasti feriti durante gli scontri con le forze dell’ordine in via di San Marcello”. Lo riferiscono alcuni manifestanti. Durante i momenti di tensione un blindato dei carabinieri ha cercato di sbarrare l’uscita della strada per bloccare il corteo. Non solo davanti ai luoghi della politica: la protesta, portata avanti da circa 2000 studenti, ha paralizzato il centro di Roma.
Gli studenti che ieri, 23 novembre, avevano occupato le facoltà della Sapienza oggi hanno dato vita a un sit-in insieme a ricercatori e docenti davanti al Parlamento dove è in discussione il disegno di legge Gelmini.
“Siamo in piazza per chiedere alle forze politiche della Camera di fermare questo scempio del sistema universitario pubblico italiano”, dice in una nota l’Unione degli universitari (Udu), “se questo ddl supererà l’esame della Camera bloccheremo il Paese partendo dalle Università. Il presidio a Montecitorio, l‘occupazione del tetto di architettura, le occupazioni degli atenei di questi giorni, sono solo le recenti iniziative di protesta di un lungo autunno cominciato l’anno scorso con la presentazione al Senato della riforma. Sono più di 50 atenei in mobilitazione: continua l’occupazione dell’Ateneo di Pavia, da Torino a Palermo siamo in fermento e non abbiamo intenzione di fermarci, siamo intenzionati ad inasprire lo scontro se questo Governo continuerà ad essere sordo alle richieste che vengono mosse dall’intero mondo accademico”.
In piazza Montecitorio gli studenti (sia universitari, sia medi) hanno improvvisato un flash-mob ispirato a Vieni via con me: con le mani legate o con il cappio al collo, hanno improvvisano elenchi-monologo nello stile della trasmissione. ”Il governo ci sta stringendo con una corda, ma noi ci libereremo”, spiegano i manifestanti che annunciano anche che il 25 torneranno in piazza per lo sciopero regionale della scuola indetto dai sindacati di base.
Gli studenti del liceo classico Montale di Roma elencano i motivi per cui sono fieri di essere italiani e i motivi per cui non lo sono. Letti anche ”i punti critici del ddl Gelmini” e ”la scuola che vorremmo”. In piazza sono arrivati anche gli studenti universitari della Sapienza, mentre un corteo di studenti medi si è diretto al ministero dell’Istruzione.
Ecco le immagini della protesta e degli studenti con il cappio al collo e gli scontri con la polizia:
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