PALERMO – Si spacca in Sicilia il Movimento dei Forconi che da giorni tiene in ostaggio l’isola e blocca le strade e le città . Lo sciopero potrebbe finire a mezzanotte del 20 gennaio, L’Aitras, l’Assotrasport, l’Assiotrat e i consorzi di Trapani, Palermo e Catania – si legge in un comunicato – riporteranno i mezzi nei propri piazzali, lasciando i presidi e i punti di sensibilizzazione, in quanto i cinque giorni consentiti consentiti dalla legge che regolamenta gli scioperi degli autotrasportatori scadono.
Dopo una riunione a Catania alla fine gli agricoltori hanno scelto la protesta ad oltranza mentre i camionisti avrebbero optato per distaccarsi e smettere.
Forza d’Urto ha annunciato che continuerà , i guidatori di tir invece si sono staccati.”La protesta non si fermerà in alcun modo siamo pronti ad affrontarne le conseguenze. Fino ad ora abbiamo avuto delle risposte insoddisfacenti, non c’è alternativa allo sciopero ad oltranza”, ha dett il presidente Aias Giuseppe Richichi.
Intanto le trattative con il presidente della Regione Raffaele Lombardo sono sfumate.
Ai camion bloccati con alimenti, carburante ed altri prodotti si sono uniti anche centinaia di studenti e di giovani dei centri sociali. Anche i ragazzi così hanno preso parte al corteo organizzato a Palermo, che è sfociato nella chiusura del porto della città al passaggio dei manifestanti.
Intanto uno dei leader del movimento dei forconi, Martino Morsello, dopo le dichiarazioni del presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, che ha denunciato infiltrazioni mafiose tra i manifestanti, ha detto: “Col mio gesto voglio che venga accertata la verità di tali gravissime affermazioni e conoscere i nomi dei personaggi mafiosi che potrebbero essere vicini al nostro movimento. Sono sicuro che da parte di tre protagonisti, Mariano Ferro, Giuseppe Scarlata e me, che hanno costituito il movimento, non ci puo’ essere nessuna ombra di dubbio di collegamenti con esponenti mafiosi. Mi rendo disponibile a collaborare con Lo Bello e i rappresentanti di categoria e le istituzioni per arrivare ad accertare eventuali infiltrazioni nel movimento”.