
CORNUDA (TREVISO) – Il commercialista spiava l’impiegata nel bagno dell’ufficio. Condannato a risarcirla di…4mila euro. Il caso scoppiò a settembre del 2009, quando la 29enne scoprƬ una spy pen posizionata nel bagno dello studio del commercialista di Cornuda (Treviso) per il quale lavorava. “Il professionista – spiegano i legali della donna – riprendeva la dipendente in bagno, procurandosi indebitamente immagini intime della donna”.
La storia viene riportata dal Gazzettino:
Per quel comportamento il commercialista patteggiò 4 mesi, sospesi, pagando le sole spese di costituzione allāex impiegata. Dopo una quindicina di giorni di malattia lāimpiegata (assunta nel 2004), a causa del grave stato dāansia, si dimise senza preavviso e per giusta causa. Poi si sottopose a numerose sedute di psicoterapia.
Sino a dicembre 2010 rimase senza occupazione e reddito. Poi avviò una causa civile per ottenere il risarcimento. La sentenza, pronunciata giorni fa, ĆØ suonata come una beffa. Ā«Il giudice – dicono i legali – ha riconosciuto allāimpiegata un disturbo post traumatico da stress di gravitĆ pressochĆ© irrisorio (circa 4mila euro), escludendo la sussistenza di un disturbo cronico, ignorando lāesito della perizia per la quale la 29enne soffre ancora di stati dāansia e attacchi di panico. La “colpa” della donna per il giudice? Essere un persona fragile. La prova della sua guarigione? Essere riuscita a trovare un nuovo lavoro (dopo 14 mesi), essersi sposata, diventando madreĀ».
