PORDENONE – Giosuè Ruotolo resta in carcere con l’accusa di aver ucciso Trifone Ragone e la fidanzata Teresa Costanza nel parcheggio del Palasport di Pordenone. Il legale della famiglia di Ragone, Nicodemo Gentile, ha espresso soddisfazione per la sentenza del Tribunale del Riesame, che avrebbe potuto concedere a Ruotolo i domiciliari che i suoi avvocati avevano richiesto. L’avvocato Gentile ha spiegato che la conferma del carcere per Ruotolo implica che esistono gravi indizi di colpevolezza nei confronti del militare, che secondo il legale rappresenta un pericolo per i familiari di Ragone e dei testimoni.
Gentile, che rappresenta Gianni Ragone, ha dichiarato in una nota dopo la sentenza del Riesame del 31 marzo:
“Siamo soddisfatti perché il carcere è l’unica misura che consente di tutelare l’incolumità fisica dei familiari di Trifone e dei testimoni, nonché di salvaguardare le fonti di prova che il Ruotolo e i suoi fiancheggiatori hanno sempre cercato di inquinare. Con il Riesame sono quattro i giudici che ci dicono che Ruotolo deve rimanere in carcere perché a suo carico sussistono gravi indizi di colpevolezza relativamente all’omicidio di Trifone e Teresa. La fidanzata comunque rimane indagata per favoreggiamento e dopo aver letto le motivazioni faremo un’analisi più analitica”.
E’ terminata attorno alle 21 del 31 marzo, dopo quasi dodici ore di dibattimento, l’udienza di fronte al Tribunale del Riesame di Trieste per l’istanza di scarcerazione di Ruotolo, accusato del duplice omicidio dei fidanzati di Pordenone. Nessuna reazione ufficiale da parte della Procura e dei legali della difesa: oltre a Roberto Rigoni Stern è intervenuto anche Cosantino Catapano, il difensore di Rosaria Patrone, fidanzata di Ruotolo per la quale è stata chiesta la revoca dei domiciliari dove è stata posta per favoreggiamento. All’udienza ha preso parte anche Ruotolo, accompagnato nel capoluogo giuliano dalla Polizia Penitenziaria dal carcere di Belluno dove è ristretto dallo scorso 7 marzo.
Dopo circa 3 ore di camera di consigli i giudici del Tribunale del Riesame di Trieste hanno rigettato l’istanza di scarcerazione di Ruotolo. Accolta invece l’istanza presentata dalla fidanzata di Ruotolo, Rosaria Patrone, che si trovava ai domiciliari nella propria abitazione di Somma Vesuviana (Napoli) con l’accusa di favoreggiamento e tornata ora in libertà.