UDINE – Al processo per l’omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone il super testimone mette nei guai Giosuè Ruotolo, commilitone di Ragone accusato del duplice assassinio. Il teste chiave dell’accusa, il runner Maurizio Marcuzzo, ha confermato di aver visto, la sera del duplice omicidio avvenuto il 17 marzo del 2015, una persona di ”altezza e corporatura normale, tra un metro e 70 e un metro e 90”, con indosso un abbigliamento ”di colore grigio, scuro e comodo”, ”sportivo”, ”forse con un cappuccio o un cappello perché ho fatto fatica a capire se fosse uomo o donna”.
Marcuzzo quella sera stava facendo jogging intorno al Palazzetto dello sport, nel cui parcheggio furono uccisi Trifone e Teresa. Ha detto di aver visto una figura, ”ho avuto l’impressione fosse un uomo”, ”in piedi di lato, da solo a una quindicina di metri. Forse abbiamo incrociato lo sguardo in maniera fugace. Era un po’ ‘raccolto’, ho avuto come l’ impressione che si defilasse dal mio cono visivo”. Marcuzzo ha riferito che, arrivato a una decina di metri da via Gramsci, ha “sentito diversi colpi, 5 o 7, durati 3-4 secondi, comunque in rapida successione, blandi, ho pensato a petardi”.
Nel corso della testimonianza del runner, sono stati mostrati anche i video della corsa effettuata quella sera. ”Ho notato Teresa e Trifone salire in auto. Li conoscevo di vista. Non ricordo se Teresa era già salita in auto. Trifone invece era accucciato nell’abitacolo, sul lato passeggero, come se stesse appoggiando la borsa o sistemando il sedile. Non sono riuscito a salutarli”.
Il runner ha ricordato il percorso fatto dall’arrivo in palestra all’uscita per la corsa con in mano il cellulare, fino al rientro per gli allenamenti. Ha riferito di aver incrociato la coppia dei fidanzati e poco dopo un altro frequentatore della palestra che stava mettendo il borsone in auto e con cui ha scambiato un cenno di saluto. Marcuzzo, che ha chiesto e ottenuto di non essere ripreso dalle telecamere, ha infine raccontato di aver visto dopo la figura che non ha riconosciuto: ”Ho avuto l’impressione fosse un uomo”.