TORINO – Non c’era nessuno ieri sera ad Angrogna. Nonostante allarmi, profezie, fantasmi, Sacro Graal e avventurieri delle leggende Maya ad Angrogna, paese ancora di salvezza per molti, come Bugarach, contro il diluvio universale e la fine del mondo. C’รจ chi giura che il Sacro Graal passรฒ da qui, chi รจ pronto ad affermare che il paese abbia qualcosa di magico e chi รจ venuto qui per filmare la psicosi. Psicosi che perรฒ non c’รจ stata.
“Ma cos’รจ? Vi mandano quassรน per punizione?” Cosรฌ tuona all’inviato de La Stampa l’oste della trattoria del paese. “Le uniche camere che ho affittato erano per giornalisti”.
Altro che fine del mondo, qui si vede solo la crisi economica. Il sindaco Mario Malan conferma: “Qui รจ pieno di case in vendita, se ne vanno tutti. L’ultimo acquisto risale a otto mesi fa. Piuttosto che alla fine del mondo, noi pensiamo alla fine del nostro mondo, quello della montagna. La politica ci sta togliendo tutto”.
La frazione diย Pradeltornoย – roccaforte naturale per la sua conformazione geografica – sarebbe il punto esatto in cui le acque si sarebbero fermate, i Maya avrebbero cambiato strada, gli asteroidi avrebbero sbagliato mira. Ma niente, neanche a Pradeltorno c’รจ anima viva.
Nessun apocalittico, solo la troupe di Italia Uno con una telecamera fissa sul nulla. Questa volta niente fine del mondoย in Mondovisione.
