VIBO VALENTIA – Il rinvio a giudizio di quattro persone è stato chiesto dalla Procura di Vibo Valentia nell’ambito dell’inchiesta bis sulla morte di Federica Monteleone. La ragazza, 16 anni, è deceduta nel gennaio 2007 dopo una settimana di coma in cui era caduta durante un intervento di appendicectomia nel corso del quale c’era anche stato un black out elettrico in sala operatoria.
Sarà adesso il gup, il 10 maggio prossimo, a decidere se rinviare a giudizio, con l’accusa di omicidio colposo, l’ex direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria di Vibo Valentia, Filomena Panno; del chirurgo e capo dell’equipe operatoria, Benito Gradia; dell’aiuto chirurgo Giovambattista De Iorgi e dell’infermiere Mario Silvestri.
Per la morte di Federica è stato già celebrato il processo di primo grado contro altre nove persone, otto delle quali sono state condannate ed una assolta. L’inchiesta bis è articolata in due filoni: uno riguarda eventuali responsabilita’ per la morte della ragazza e l’altro presunte false dichiarazioni durante il primo processo.
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Altre otto persone hanno ricevuto nei mesi scorsi l’avviso di conclusione indagini per falsa testimonianza e calunnia. Si tratta degli elettricisti dell’ospedale di Vibo Valentia Antonio Atania, Luciano Pirozzi e Giuseppe Tagliacozzo; del progettista dell’impianto elettrico della sala operatoria, Giancarlo Bonaccurso e del capo dell’ufficio di manutenzione ospedaliera Antonio Messina.
Sono accusati solo di falsa testimonianza, invece, gli operai Nazzareno Lo Bianco, Francesco Russo ed il direttore del cantiere della sala operatoria dove venne operata la sedicenne, Giancarlo Giannini.
