BARI – La Xylella, il batterio che sta provocando l’essiccamento degli ulivi del Salento, “diventa sempre più aggressivo” e per questo occorre “abbattere subito 3.000 piante”, 2.000 nel brindisino e 1.000 nella zona di contenimento, a nord di Lecce.
Ad annunciarlo è stato il commissario straordinario per l’emergenza, Giuseppe Silletti, presentando il nuovo piano per contrastare il batterio e il suo vettore, l’insetto conosciuto come ‘sputacchina’. Previsti indennizzi per chi abbatte volontariamente: da 98 a 146 euro.
“Ogni abbattimento – ha precisato Silletti durante un incontro nella prefettura di Bari – deve essere preceduto da un intervento insetticida: irrorando la pianta malata ammazzeremo il vettore”. Sul campo ci saranno 75 uomini del Corpo forestale che, insieme agli uomini dell’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali, aiuteranno gli ispettori fitosanitari a individuare altre piante infette. Finora le analisi hanno riguardato 40mila ulivi. Quindi, è stato precisato, ogni “abbattimento riguarda piante sicuramente infette” ma anche, “nella provincia di Brindisi, di quelle che si trovano nel raggio di 100 metri dalla pianta malata”.
Resta al momento il “divieto di reimpianto degli ulivi, ma si sta negoziando con l’Unione europea per eliminarlo insieme al divieto di esportazione della vite” considerata pianta ospite e quindi potenzialmente a rischio. Infine, per quanto riguarda la ricerca della cura per la Xylella, sono in campo sia l’Unione europea “con un importante contributo per un progetto di ricerca che sarà coordinato dal Cnr di Bari”; il governo nazionale che ha stanziato “quattro milioni di euro”, e la Regione Puglia “con bandi per circa due milioni di euro”.