SANTIAGO DEL CILE, 5 DIC – Se deve venire l’apocalisse che sia apocalisse a casa. La pensano così, almeno in Cile, dove un lavoratore su 4 è deciso a non andare a lavorare il 21 dicembre, il giorno della fine del mondo, secondo una certa interpretazione del calendario Maya.
Così, mentre in Messico cresce l’euforia per gli affari d’oro che scaturiranno, in occasione della paventata fine del mondo secondo il calendario Maya, in Cile non manca chi la teme: secondo un’inchiesta diffusa sui media, il 24% degli interpellati, dicendo la verità, cioè la paura che possa accadere qualcosa, o inventandosi una scusa qualsiasi, chiederà ai datori di lavoro di potere restare a casa il fatidico 21 dicembre. La riportano i media, precisando, inoltre, che il 33% chiederà anche lo stipendio in anticipo. Resta da capire per farci cosa, visto che finirà il mondo…