NEW YORK – Apple “razzista”, l’accusa contro la mela smangiucchiata di Steve Jobs non è nuova: già i cristiani e gli antifascisti si erano mobilitati, adesso tocca ai neri.
Il racconto arriva da New York, siamo all’Apple Store di Manhattan. Due signori vengono invitati a uscire perché neri, almeno questa è la loro versione. Si chiamano Brian Johnson e Charles Nilo, hanno rispettiavamente 34 e 25 anni.
Hanno già fatto causa al colosso dei computer e degli iPhone perché appena entrati nel punto vendita un commesso li ha invitati a uscire. “Sapete perché, non perché sono razzista. Ce l’ho proprio con voi, sto discriminando voi”, avrebbe detto.