ROMA – Uccisa a frustate a 14 anni: così è finita la vita di Hena Begum, ragazzina del Bangladesh, morta per un’emorragia dopo aver ricevuto 200 colpi di frusta.
Era accusata ingiustamente di aver avuto una storia extra-coniugale con un suo cugino sposato, Mahbub Khan, che in realtà l’aveva violentata.
Per questo è stata giudicata da un “tribunale” locale di un villaggio e condannata alla pena – illegale, secondo le leggi dello Stato – della fustigazione, in base alla Shari’a, la legge islamica, per una colpa che non aveva commesso.
Ora però i quattro medici bengalesi che, nell’autopsia della ragazzina, avevano escluso segni di violenza, saranno processati per aver cercato di insabbiare il caso.
In Bangladesh il caso di Hena non è infrequente, soprattutto negli ambienti rurali e poveri.
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