Lo scandalo pedofilia nella Chiesa mette a rischio le normali entrate derivate dall’otto per mille. A calare non è solo la fiducia nelle istituzioni ecclesiastiche da parte dei cittadini di tutto il mondo, ma anche la loro predisposizione a fare offerte ed elargire soldi alla Chiesa.
Già in Germania le donazioni alle parrocchie sono in caduta libera: un fedele su quattro quest’anno ha deciso di revocare il contributo finora accordato e in Italia si teme possa accadere lo stesso.
La Cei è in allerta: nell’ultimo decennio l’otto per mille non ha mai fatto guadagnare alla Chiesa meno di 900 milioni di euro. Lo scorso anno, però, l’otto per mille è sceso del 3,8% facendo incassare alla Chiesa 35 milioni in meno rispetto al 2008. Quest’anno potrebbe andare anche peggio a causa della bufera pedofilia. A questo punto l’otto per mille si trasformerà in una sorta di referendum pro o contro gli ecclesiastici.
Il danno economico maggiore dello scandalo pedofilia, quindi, non è quello delle class action o dei rimborsi. Come sottolineano dal Vaticano, il risvolto peggiore di tutta questa storia “è rappresentato dal crollo delle donazioni”.