
ROMA – Un ex militare dell’esercito cileno è stato accusato di omicidio dopo aver confessato in diretta radio di aver partecipato all’omicidio di 18 oppositori del regime di Pinochet, in Cile. Guillermo Reyes Rammsy, 62 anni, è stato arrestato venerdì e accusato della morte, tra gli altri, di Freddy Taberna Gallegos e di German Palomino Lamas, avvenute nel 1973: erano entrambi membri del partito socialista.
La straordinaria confessione è avvenuta nell’ambito del programma radiofonico “Chacotero sentimental”, programma dedicato al cuore e ai tradimenti. Giullermo Reyes Rammsy ha telefonato e in diretta ha confessato di aver pensato al suicidio. Dopo aver brevemente parlato delle sue delusioni d’amore, l’uomo ha descritto il suo coinvolgimento in una serie di crimini. Nella fattispecie ha confessato di aver partecipato all’uccisione di 18 persone dopo il colpo di Stato di Pinochet. “La prima volta che ho ucciso – ha detto – ho pianto, ma il mio superiore mi ripeteva ‘sei un bravo soldato’. Poi ho sparato ancora e la seconda volta mi è piaciuto. Poi abbiamo distrutto i corpi con la dinamite, non è rimasto nulla”.
L’uomo non aveva dato il proprio nome ma la polizia è riuscita a localizzarlo. A quel punto è scattata l’accusa. In Cile stimano che siano 3000 le persone uccise dal regime di Pinochet. Di 1000 non si sono ritrovati i corpi e ora gli investigatori ritengono che questo arresto possa aiutare a far luce su questa tremenda pagina di storia.
