Le autorità di pubblica sicurezza della provincia di Hubei, nella Cina centrale, hanno aperto un’inchiesta per indagare sulla morte misteriosa di un detenuto, che è stato trovato «annegato in una bacinella di una lavanderia». Lo riporta il China Daily.
Xue Hongfu, 55 anni, del villaggio di Huangling, è stato trovato morto dal suo compagno di stanza intorno alle 6,40 del mattino in una bacinella nel carcere della contea di Gong, dove l’uomo era detenuto dal 27 marzo per aver rubato una bicicletta da un supermarket. Xue era stato condannato a 15 giorni di carcere e a una multa di 1.000 yuan (circa 100 euro).
La polizia locale ha fatto sapere che la bacinella in cui il corpo è stato trovato viene usata per la lavanderia e per il bagno. E’ lunga 55 cm e profonda 46 cm. Secondo le prime informazioni fornite dalle autorità, l’uomo sarebbe annegato. La polizia ha escluso altre ipotesi. Dopo un esame autoptico condotto sul cadavere, sembra che anche la famiglia abbia accettato questa conclusione.
Ma non tutti credono a questa versione dell’accaduto. Molti infatti sostengono che un annegamento del genere sarebbe stato possibile in una piscina e non in una piccola bacinella come quella in questione.
L’agenzia di stampa Nuova Cina ha fatto sapere che il dipartimento di polizia di Hubei ha deciso di aprire un’inchiesta. Negli ultimi anni in Cina si sono verificati diversi casi di morti sospette nei centri di detenzione. Alcuni detenuti sono morti per aver “accidentalmente” battuto la testa contro un muro, per aver bevuto acqua bollente mentre venivano interrogati, o per aver avuto incidenti mortali mentre andavano al bagno.
Recentemente i controlli nei confronti della polizia nei centri di detenzione sono stati intensificati. Diverse province hanno deciso che i funzionari di polizia sono responsabili se i loro sottoposti compiono atti di negligenza che possano causare la morte di detenuti.
