PECHINO- Alcuni giornalisti stranieri hanno denunciato di essere stati picchiati e minacciati nei giorni scorsi mentre cercavano di avvicinarsi alla casa di Chen Guangcheng, l’ attivista per i diritti dell’ uomo che, dopo aver scontato quattro anni di prigione, è ora agli arresti domiciliari nella sua residenza in un villaggio dello Shandong, nella Cina orientale.
La rete televisiva Cnn ha mandato in onda delle drammatiche immagini nella quali si vede il suo cronista inseguito da un gruppo di persone in borghese che urlano e gli tirano dei sassi.
Lo stesso cronista, Stan Grant, afferma che gli aggressori non si sono identificati e ha sottolineato che, secondo la legge cinese, Chen e’ oggi un uomo libero dato che nessun provvedimento restrittivo e’ stato decretato contro di lui dalle autorità competenti. Il gruppo umanitario internazionale China Aid ha diffuso nei giorni scorsi un video girato da Chen e da sua moglie che denunciavano la loro condizioni. In seguito, sempre secondo il gruppo, i due sono stati picchiati ”duramente” dagli agenti in borghese che controllano la loro abitazione.
Violenze, sequestro di materiale e minacce sono state denunciate anche dai corrispondenti del New York Times e dei giornali francesi Le Monde e Le Nouvel Observateur e dell’ emittente Rfi che hanno cercato di intervistare Chen Guangcheng.
