SEUL – La Corea del Nord ha lanciato lunedì mattina due missili a corto raggio dalle coste orientali nel mar del Giappone. A darne notizia è lo Stato maggiore di Seul, proprio nel giorno di avvio delle manovre militari annuali tra Usa e Corea del Sud, denominate “Key Resolve” e “Foal Eagle”. La mossa è considerata una risposta di Pyongyang a tali esercitazioni, viste dal regime di Kim Jong-un come prove generali di una prossima invasione.
Si tratta di vettori di gittata pari a 490 km che, si presume due Scud-C o Scud-D. E’ il terzo lancio di missili da inizio anno fatto dalla Corea del Nord: a febbraio, secondo i militari di Seul, sono stati cinque i vettori a corto raggio che dalle postazioni militari della città di Wonsan sono finiti in mare aperto, appena due giorni dopo il test di missili anti-nave, sotto la guida del leader Kim Jong-un. L’attenzione del Sud resta alta in merito “a possibili e altre provocazioni” di Pyongyang. Da tempo, infatti, il regime ha chiesto ai due Paesi di sospendere ogni “atto ostile” sostenendo che l’iniziativa è “una prova generale per un’invasione del Nord”.
A inizio giornata, un portavoce non identificato dello Stato maggiore nordcoreano ha minacciato “colpi spietati” contro atti di ingerenza “della sovranità e della dignità” del Paese comunista, ha riferito l’agenzia ufficiale Kcna.
“L’unico mezzo – ha detto -per far fronte all’aggressione e alla guerra non è né il dialogo né la pace, ma colpi spietati”.
L’operazione Key Resolve si svilupperà in due settimane con la mobilitazione di circa 20.000 militari, di cui 10.000 sudcoreani e 8.600 americani, per testare diversi scenari sotto il comando congiunto dello Stato maggiore di Seul.
Foal Eagle, invece, prevede serie di manovre via terra, mare e aria (dal 2 marzo – al 24 aprile) con l’impiego di 200.000 uomini di Seul e 3.700 Usa. Le esercitazioni annuali su larga scala sono fatte al fine di miglioramento, oltre che in risposta alle provocazioni e agli attacchi del Nord “in funzione difensiva”, secondo Usa e Corea del Sud.