MOSCA – “Edward Snowden non ha mai varcato il confine russo, non abbiamo nulla a che fare con lui”. Serghiei Lavrov, ministro degli Esteri della Russia, replica così alle accuse degli Stati Uniti di aver coperto la fuga della “talpa” del Datagate.  La accuse americane e le richieste di estradizione alla Russa sono “assolutamente infondate e inaccettabili” secondo Lavrov, che rincara: “Quasi un complotto”.
Lavrov ha dichiarato: “Voglio dire subito che non abbiamo nulla a che fare con Snowden, con le sue relazioni con il dipartimento Usa della giustizia o i suoi movimenti intorno al mondo. Snowden ha scelto la sua rotta da solo, noi abbiamo saputo dai mass media”.
Jay Carney, portavoce della Casa Bianca, il 24 giugno aveva accusato la Russia di tenere Snowden nascosto e aveva invitato Mosca a esaminare “tutte le opzioni a disposizione” per rimandarlo negli Stati Uniti, dove dovrà rispondere delle accuse legate alla diffusione di informazioni secretate.
Lavrov il 25 giugno replica duramente: “Noi consideriamo assolutamente infondate e inaccettabili i tentativi cui stiamo assistendo di accusare la parte russa di aver violato le leggi statunitensi, e di poco meno di un complotto, come se non bastasse accompagnati da minacce nei nostri confronti”.