Volevano catturare qualche centinaio di ostaggi in luoghi simbolo di Francia, Gran Bretagna e Germania, per farli ripiombare l’Europa nel terrore. Tra i luoghi scelti, la Tour Eiffell, da dove i fondamentalisti volevano far precipitare i sequestrati.
Il piano di Al Qaeda contro il vecchio continente è stato però sventato grazie alla cattura di un jihadista tedesco in Afghanistan: il suo interrogatorio ha permesso di ricostruire come Al Qaeda aveva addestrato in campi paramilitari in Pakistan un imprecisato numero di islamici cittadini di Paesi occidentali al fine di facilitarne l’invio in Europa.
Se l’obiettivo più importante, nei progetti dei qaedisti, doveva essere Parigi, non erano però escluse Italia e Spagna. A rivelarlo è il quotidiano britannico Daily Telegraph, che cita fonti dell’intelligence Usa in un articolo incentrato sul fatto che “venti cittadini britannici” si sono addestrati in Pakistan per compiere gli attentati Al Qaeda e attivisti legati al gruppo terroristico hanno addestrato giovani musulmani possessori di passaporti britannici nelle zone tribali del nordovest del Paese, al confine con l’Afghanistan.
I venti inglesi sono stati addestrati all’uso delle armi da fuoco e agli esplosivi per sferrare attacchi sul territorio della Gran Bretagna, secondo le fonti del quotidiano conservatore. “Riteniamo che ci siano dai quindici ai venti britannici nei campi”, ha dichiarato al quotidiano da Islamabad una fonte degli ambienti dei servizi segreti, che ha richiesto l’anonimato.
Benché fonti britanniche e tedesche abbiano precisato che “il piano era ancora allo stato embrionale” e “non vi sono minacce immediate”, per il direttore nazionale dell’intelligence americana James Clapper è la conferma del “desiderio di Al Qaeda di attaccare l’Europa e gli Stati Uniti” rinnovando l’impegno “a lavorare con gli alleati contro le minacce del terrorismo internazionale”.
Per questo motivo il capo della Cia Leon Panetta è subito volato in Pakistan per incontrare il presidente Asif Ali Zardarie discutere con lui la situazione in Nord Waziristan e in particolare dell’area di Datta Khel, dove i leader militari di Al Qaeda avrebbero le basi meglio organizzate, addestrando un imprecisato numero di jihadisti di origine algerina e cittadinanza occidentale.
Proprio la presenza e le caratteristiche di quetsi campi di addestramento lascia supporre l’esistenza di uno stretto collegamento fra le cellule di “Al Qaeda in Maghreb”, nate dalla fusione di gruppi salafiti algerini e marocchini, e le centrali in Pakistan.
