L’Alitalia intanto ha ripristinato i collegamenti dalla capitale giapponese. Nel pomeriggio e’ atterrato a Fiumicino il volo diretto AZ 783 con a bordo i primi connazionali rientrati dopo il sisma. ”Spaventoso, terrificante”, sono state le parole ripetute piu’ spesso per raccontare il dramma. ”Quando c’e’ stata la prima scossa eravamo ad Akiabara, il quartiere tecnologico di Tokyo”, ha riferito Marianna Santoni, di Foligno. ”Per fortuna in quel momento ci trovavamo in strada. Abbiamo visto edifici oscillare in modo davvero impressionante. Si sentiva distintamente il rumore dei palazzi che si muovevano. Per fortuna le infrastrutture hanno retto. Non abbiamo visto edifici crollati, neanche lungo l’interminabile tratto di strada, circa 12 chilometri, che abbiamo percorso a piedi per rientrare in albergo. A parte noi, che eravamo letteralmente terrorizzati, la gente non si e’ mai fatta prendere dal panico. C’e’ da imparare molto dai giapponesi”. A preoccupare ancor di piu’ e’ stato l’allarme nucleare scattato a seguito dell’incertezza sulla tenuta del reattore n.3 della centrale nucleare di Fukushima. ”Il pericolo atomico ci ha fatto venire i brividi lungo la schiena – ha raccontato un uomo d’affari di Reggio Emilia -. Anche per questo motivo ho deciso di lasciare il Paese anzitempo”.
