Niente più frustate e bastonate per gli scolari della “Martiniere” di Calcutta, uno dei più prestigiosi e antichi collegi privati indiani. Dopo uno scandalo scoppiato in seguito al suicidio di uno studente, il consiglio di amministrazione dell’istituto ha deciso di mettere al bando le punizioni corporali.
A riferire la notizia è l’agenzia Pti. “Nessun bambino sarà sottoposto a torture fisiche o psicologiche”, si legge in una circolare interna che prevede “dure azioni disciplinari per gli insegnanti che infrangono il divieto”.
La scuola maschile, fondata 150 anni fa da un ufficiale e filantropo francese, era finita nell’occhio del ciclone lo scorso febbraio quando un tredicenne si era impiccato perché picchiato e umiliato da alcuni docenti. Il preside Sunirmal Chakravarthy, aveva ammesso di aver “bacchettato” il ragazzo ed era stato denunciato dal padre dell’adolescente.
Del caso si era poi occupata anche la Commissione Nazionale per la Protezione dei Diritti dell’Infanzia che, dopo un’inchiesta, era giunta alla conclusione che il collegio “non era adatto per i bambini”. Diversi industriali, politici e sportivi indiani hanno frequentato la famosa scuola di Calcutta, nota per il rigore disciplinare e la severità degli insegnanti.
