Sono quattro i dimostranti separatisti musulmani uccisi stamattina dalla polizia e una ventina i feriti nel Kashmir indiano, dove non si ferma la rabbia per il provocatorio gesto di profanazione del Corano.
Lo riferisce l’agenzia Ians in un nuovo aggiornamento del bilancio delle vittime degli scontri avvenuti a Mendhar, un villaggio a predominanza mussulmana dello stato di Jammu e Kashmir.
Sfidando il coprifuoco, in vigore in tutta la regione, i manifestanti sono scesi in strada attaccando edifici governativi e marciando su una scuola cristiana.
Le autorità locali hanno chiesto aiuto alle forze paramilitari che hanno aperto il fuoco per disperdere la folla. Si teme che le morti possano provocare nuove proteste.
Cortei di dimostranti sono scesi in strada anche nei pressi del capoluogo Srinagar e in altre due aree, ma non si riportano vittime.