In Iraq, dopo l’attacco alla chiesa di Baghdad che ha provocato circa 50 morti, รจ caccia aperta ai cristiani. Lo scenario viene ricostruito da Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.
“ร facile, per gli occidentali, liquidare la questione come una delle tante tragiche conseguenze della guerra in Iraq. Cโรจ del vero ma รจ anche una spiegazione insufficiente. Cosรฌ come รจ insufficiente rilevare che ciรฒ che sta accadendo รจ anche la conseguenza della forse prematura scelta americana di dichiarare chiusa la guerra in Iraq e di ritirare il grosso delle truppe. Un ritiro che ha lasciato lโIraq in balia dei piani egemonici iraniani e sta vanificando il lavoro svolto, a suo tempo, dal generale David Petraeus: la guerriglia sunnita รจ ora in forte ripresa cosรฌ come lโattivismo di Al Qaeda. I cristiani, inermi e quindi facili bersagli, sono vittime in uno scontro di potere fra gruppi islamici”.
“Ciรฒ che cosรฌ non si spiega, perรฒ, รจ perchรฉ i cristiani siano continuamente oggetto di attentati in una fascia che va dallโIndonesia allโIndia, dal Pakistan al Vicino Oriente e che si spinge fino ai territori islamici dellโAfrica subsahariana. Le cifre sulla persecuzione dei cristiani nel mondo sono impressionanti. Ogni singolo caso ha certamente anche motivazioni ยซlocaliยป, รจ anche un portato di condizioni locali. Ciรฒ รจ vero per definizione. Ma cosa lega la persecuzione dei cristiani nel mondo extraocci-dentale, quale รจ il denominatore comune?”.
“Normalmente, chi nega lโesistenza di qualsiasi cosa possa anche solo ricordare vagamente lโespressione ยซscontro di civiltร ยป non ha risposte da dare. Il denominatore comune, infatti, cโรจ: consiste nel fatto che le comunitร cristiane, anche se composte da pachistani, iraniani, nigeriani, o anche se, come nel caso delle comunitร del Medio Oriente, lรฌ giร presenti molti secoli prima che arrivasse lโIslam, vengono associate dai loro nemici al mondo occidentale, ne sono considerate quinte colonne. Uccidere cristiani, anche lร dove essi hanno solo la religione in comune con gli occidentali, ha un grande valore simbolico: elimina una presenza ยซimpuraยป, la spazza via dai territori che agli occhi di chi uccide, e dei tanti che applaudono alle uccisioni, appartengono di diritto ai praticanti di unโaltra religione e, contemporaneamente, sferra un altro colpo agli odiati occidentali”.
“Gli occidentali, perรฒ, fanno finta di niente, fingono di non vedere e non capire. La persecuzione dei cristiani non รจ un tema che sia mai davvero entrato nelle agende dei governi occidentali di Stati Uniti e Europa, sembra non riguardarli. Con tutto ciรฒ che succede nel mondo, paiono pensare governi e opi ni oni pubbliche, perchรฉ dovremmo preoccuparci anche delle disgrazie dei cristiani non occidentali? Invece, dovremmo preoccuparcene. Il nostro sostanziale disinteresse serve a un bel poโ di fanatici in giro per il mondo anche per prenderci le misure, per giudicarci. Ciรฒ che vedono puรฒ indurli a pensare che siamo deboli e decadenti e che non cโรจ pertanto alcun motivo di fermare la mattanza”.
