”La Libia chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu dopo l’aggressione franco-americo-britannica contro la Libia che e’ uno Stato indipendente e membro delle Nazioni Unite”, ha affermato il ministero degli Esteri libico in un comunicato. L’operazione militare lanciata contro la Libia ”minaccia la pace e la sicurezza internazionale”, precisa il comunicato. Gli attacchi militari occidentali hanno ”colpito diverse zone dell’ovest del Paese, provocando vittime tra i civili e danni a installazioni civili, tra cui strade, aeroporti e ospedali”. Tripoli considera ormai ”nulla la risoluzione 1973 che impone una zona di esclusione aerea” affermando che, di conseguenza, ”ha il diritto di utilizzare i suoi aerei civili e militari per difendersi dopo che la Francia ha violato la zona di esclusione aerea”.
ROMA- Pioggia di missili sulla Libia dal cielo e dal mare. E’ scattata l’operazione ‘Odissey Dawn’, cui partecipano al momento Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Italia e Canada, gli altri due membri della coalizione internazionale, non hanno ancora preso parte attivamente ai raid.
Ma l’Italia sta fornendo un importante supporto logistico attraverso la messa a disposizione della coalizione di ben sette basi militari.
Gheddafi per ora ha reagito solo a parole con minacce gravissime: “il Mediterraneo è diventato un campo di battaglia”, ha detto in serata attraverso un inusuale messaggio audio.
“Attaccherò obiettivi civile e militari”, ha aggiunto mentre la televisione libica diffondeva notizie secondo le quali i raid americani avrebbero colpito obiettivi civili in diverse zone del Paese, nonché un ospedale in un sobborgo della capitale seconde alcune testimonianze. Tripoli ha poi chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza e annunciato che non cooperera’ piu’ nella lotta all’immigrazione clandestina.
Secondo fonti del Pentagono, sono almeno 110 i missili da crociera Tomahawk lanciati su una ventina di obiettivi sensibili del Colonnello: batterie contraeree, basi e depositi di carburante.
La tv libica parla di “attacchi dei crociati” mentre migliaia di cittadini libici si sono offerti come scudi umani attorno al bunker del Colonnello a Tripoli. I primi missili contro le forze governative li hanno lanciati i jet francesi alle 17:45: centrati in pieno i bersagli, quattro carri armati di Gheddafi.
A Tobruk è esplosa la gioia incontrollata degli insorti che seguivano su un maxi-schermo la diretta della tv satellitare Al Jazira.
“Finalmente la Francia ha dato una speranza al popolo libico”, ha detto il portavoce del governo di transizione degli insorti.
Il via libera all’attacco militare è giunto dal vertice di Parigi con Onu, Ue, Usa e Paesi arabi, che ha dato luce verde ai caccia della coalizione internazionale per imporre con la forza il rispetto della risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che prevede una no-fly zone rafforzata contro le truppe di Gheddafi e l’immediato cessate il fuoco per proteggere la popolazione civile.
I primi aerei a raggiungere lo spazio aereo libico sono stati i caccia di Parigi, che hanno anticipato di qualche ora i Tomahawk americani e britannici.