ROMA – Francesco Prestopino è nato in Libia, in Cirenaica esattamente, proprio a Bengasi dove si è accesa la scintilla degli scontri nel paese del colonnello Muammar Gheddafi.
Nato nel 1934, come racconta al Corriere della Sera, è vicepresidente dell’associazione italiani espulsi, è tornato in Libia a metà degli anni ’70. “Mi ero laureato in ingegneria civile a Bologna e sono andato a lavorare laggiù prima con la Lodigiani e poi con la Impregilo”.
Secondo la sua testimonianza adesso c’è il terrore, ma c’erano segnali da tempo. “A marzo sarei tornato in Libia. Ma un mese fa al ministero degli esteri mi sconsigliarono. C’erano già segnali di turbolenza”.
“In tutta la Cirenaica”, racconta ancora al Corriere, “i libici erano amareggiati per quello che il colonnello aveva fatto a Re Idris. Loro amavano il re, Gheddafi aveva piazzato spie dappertutto”.
