BENGASI (LIBIA) – Manifestanti infuriati per l’arresto di un attivista dei diritti umani da una parte, polizia e sostenitori del governo dall’altro: sono scoppiati scontri la scorsa notte in Libia, nella città di Bengasi e ci sarebbero 38 feriti e due vittime. Il vento di rivolta dunque è arrivato anche in Libia?
In tutto il Paese, dicono i media ufficiali, si sono tenute però manifestazioni a sostegno del governo del leader Muhammar Gheddafi.
La polizia ha disperso con la forza il sit-in a Bengasi di familiari di detenuti uccisi in una sparatoria nel 1996 nel carcere di Abu Slim, a Tripoli,radunati per chiedere il rilascio del loro coordinatore, l’avvocato Fethi Tarbel, che era stato arrestato per motivi che non si conoscono. L’avv. Tarbel sarebbe stato rilasciato su pressione dei familiari delle vittime, secondo quanto scrive il sito del giornale Qurina, vicino al figlio del leader Gheddafi Seif Al-Islam.
Ma la folla dei familiari non ha lasciato la piazza ed è stata raggiunta da altra gente: così è intervenuta la polizia. Un giornale libico, vicino al governo, ha scritto che i feriti sono ”tre sabotatori e dieci membri delle forze dell’ordine”, fra i quali ”vi sono alcuni feriti gravemente”. [gmap]
