BRUXELLES – Tra i 270 feriti degli attacchi di Bruxelles ce n’è uno che sembra perseguitato dagli attentati. E’ Mason Wells, 19 anni, che non solo era a Bruxelles il 22 marzo 2016. Ma era anche a Boston, nel 2013, vicino al traguardo della maratona cui partecipava la madre e teatro dell’attentato che fece 3 morti. E, ancora, si trovava a Parigi nel novembre scorso, nel giorno degli attacchi.
Wells uscì illeso dagli attentati di Boston e Parigi ma questa volta – ha spiegato il padre alla Abc News – ha riportato ferite da schegge, ustioni di secondo e terzo grado su viso e mani e la rottura di un tendine. Ci sono diversi cittadini americani ricoverati in ospedale a Bruxelles. Wells è uno dei tre missionari mormoni provenienti dallo Utah rimasti coinvolti negli attacchi di ieri. Gli altri due sono Richard Norby, ferito alla gamba, e Joseph Empey, che ha riportato diverse ferite al viso, alle mani e alle gambe.
Silvia Renda scrive su Huffington Post:
“Questo è il suo terzo attacco terroristico”, racconta il padre all’emittente televisiva statunitense. Lui, riporta anche il Guardian, si trovava infatti in compagnia del figlio a Boston il 15 aprile del 2013, quando due esplosioni colpirono la città. La moglie correva per la maratona e Mason e il padre stavano aspettando il suo arrivo a un isolato di distanza da dove avvenne l’attentato.
“Mason rimase calmo”, ha raccontato la madre Kimberly. Quella volta per lui non ci furono conseguenze fisiche e insieme alla famiglia rimase in albergo, scosso per l’accaduto. A Bruxelles invece Wells ha riportato ferite al tendine d’Achille e ustioni di secondo e terzo grado al viso e alle mani.
Sempre secondo Abc non si limitano a due le volte in cui il ragazzo è scampato miracolosamente a un attacco terroristico. Negli attentati di venerdì 13, che scossero Parigi, Mason si trovava in Francia e ancora una volta ha dovuto tranquillizzare i genitori al telefono sulle sue condizioni di salute.