
Minneapolis, Amir Locke ucciso dalla polizia (Ansa)
Minneapolis, Amir Locke, afroamericano, freddato dalla Polizia. Un altro afroamericano è stato ucciso dalla polizia durante una di quelle controverse perquisizioni chiamate ‘no-knock warrant‘, ossia senza preavviso, come capito’ a Breonna Taylor nel 2020 a Louisville, Kentucky.
Minneapolis, Amir Locke, afroamericano, freddato dalla Polizia
Teatro della tragedia Minneapolis, in Minnesota, la stessa citta’ in cui George Floyd, anche lui afroamericano, e’ morto soffocato da un agente.
L’ultima vittima e’ Amir Locke, 22 anni, morto con tre colpi di pistola sparati dopo un blitz concitato diventato di dominio pubblico grazie alla diffusione del video della webcam di uno degli agenti.
Nelle immagini si vedono alcuni agenti che infilano una chiave nella porta di un appartamento prima di fare irruzione urlando “polizia! perquisizione!”.
“Le mani, le mani, le mani!”, grida uno. mentre gli altri ordinano “stenditi su questo fottuto pavimento!”, avvicinandosi ad un divano letto dove l’uomo e’ avvolto dalle lenzuola. Un agente da’ un calcio al sofa’ e il giovane afroamericano cerca di alzarsi, apparentemente brandendo una pistola, secondo un fotogramma isolato dagli investigatori.
Quindi gli spari, tre colpi secchi e fatali, esplosi da un poliziotto poi identificato come Mark Hanneman e subito sospeso in attesa dell’esito delle indagini.
La vittima non era menzionata nel mandato di perquisizione
Un dramma che rinfocola le polemiche sulle modalita’ di intervento delle forze dell’ordine, in particolare i ‘no-knock warrants‘, e che riaccende i riflettori su un dipartimento di polizia gia’ finito sotto tiro per la morte di Floyd.
Tanto piu’ che la vittima non era nominata nel mandato di perquisizione (in una indagine per omicidio) e quindi non era l’oggetto del blitz. Il difensore della famiglia, l’avvocato Ben Crump, che ha rappresentato anche i Floyd, ha inoltre reso noto che Locke “non aveva alcun precedente e possedeva legalmente un’arma”.
Il precedente di Breonna Taylor
“Come nel caso di Breonna Taylor, la tragica morte di Amir Locke mostra uno schema di comportamento che ha conseguenze mortali per gli afroamericani”, ha aggiunto.
“E’ chiaro a tutti che nessun possessore legale di armi sarebbe sopravvissuto in quella situazione”, gli ha fatto eco un altro avvocato della famiglia. Protestano anche le associazioni dei proprietari di armi, come il Minnesota Gun Owners Caucus, secondo cui “Locke ha fatto quello che molti di noi avrebbero fatto nelle stesse circostanze confuse: cercare un mezzo legale di autodifesa tentando di capire cosa sta accadendo”.
La famiglia lo descrive come un cittadino rispettoso della legge, una persona che sognava di entrare nell’industria musicale e che voleva aiutava i giovani. La madre, Karen Wales, chiede giustizia: “combattero’ ogni giorno”, promette.
La procura ha garantito un’inchiesta “giusta e completa” mentre il governatore democratico Tim Walz ha ammesso che bisogna fare di piu’ per evitare gli abusi e gli incidenti da parte della polizia. La scorsa estate Minneapolis aveva modificato i ‘no-knock warrant’, prevedendo che gli agenti annunciassero la loro presenza e il motivo della perquisizione prima di entrare. Con Locke non e’ successo.