
PALERMO – Ashgedom Ghermay, l’eritreo, uno dei due trafficanti che gestivano il racket dei migranti, arrestato lunedì a Civitavecchia, mentre tentava la fuga verso la Germania, era titolare di un regolare permesso di soggiorno in quanto richiedente asilo politico. Il suo “socio” porta lo stesso cognome, ma non sono parenti: si chiama Ermias Ghermay, di nazionalità etiope ed è ricercato dalle polizie di mezzo mondo. Ashgedom era il corrispondente dall’Italia: da Catania smistava i disperanti per la seconda parte del viaggio, quelli che riuscivano a sopravvivere alla traversata. Li aiutava a lasciare i centri di accoglienza, trovando loro alloggi clandestini in attesa di metterli in pullman per il nord Europa, meta finale della loro odissea.
I due investivano in barconi, scafisti, appartamenti dove ammassare uomini, donne e bambini tra un viaggio e l’altro, autisti, accompagnatori e assistenti per ogni necessità. Ogni servizio ovviamente aveva un costo. Per andare dalla Sicilia fino a Roma o a Milano il costo varia dai 200 e ai 400 euro, a seconda del mezzo di trasporto: macchina, pullman o treno. Per raggiungere il Nord Europa bisogna aggiungere altri 500-1.500 euro a seconda della destinazione: Germania e Svizzera le più economiche, Svezia e Norvegia le più care. Ma il vero salasso riguarda la prima parte: per raggiungere le coste libiche dai diversi paesi dell’Africa pagano dai 4mila ai 5mila dollari, i risparmi di una vita. Poi la parte più rischiosa, il viaggio sui barconi stipati come animali costa altri 1000-1500 dollari. Per ogni tratta le condizioni sono le medesime: pagamento anticipato, in contanti o attraverso intermediari di fiducia nei due continenti.
Il latitante Ermias, considerato il responsabile del viaggio che portò alla strage di Lampedusa nel 2013, opera in Libia dove l’agenzia di viaggi della morte ha la sua base. Abita nel quartiere di Abu Sa’ a Tripoli, si sposta spesso nei porti di Zuwara, Zawia, Garabulli e gestisce una fattoria dove nasconde fino a 600 migranti per volta in attesa di imbarcarli. Gli inquirenti hanno contato almeno 15 viaggi verso la Sicilia organizzati da lui: 5000 persone in meno di un anno.





