NEW YORK – Dopo i locali e i ristoranti, i parchi e le spiagge, Michael Bloomberg punta alle case. La crociata contro le sigarette del sindaco di New York continua, e questa volta nel mirino finiscono gli edifici residenziali. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, il primo cittadino della Grande Mela non ha intenzione di imporre il divieto di fumo, ma sta difendendo con forza la nuova proposta di obbligare i condomini ad adottare politiche che regolano le bionde e divulgare tali norme a inquilini e proprietari.
Il disegno di legge prevede che siano indicati specificatamente e per iscritto le aree – interne ed esterne – dove e' proibito fumare: locali comuni, ingresso, cortili, balconi, lavanderie, e anche i singoli appartamenti. Non e' richiesto invece, almeno per ora, di indicare un divieto per l'edificio nel suo complesso.
Il sindaco insiste che non intende vietare integralmente le sigarette nelle case private, anche se non nasconde la speranza che questo obiettivo prima o poi si realizzi in molti palazzi newyorkesi. "Riteniamo che le persone debbano essere informate sulla possibile esposizione ai rischi delle bionde prima di comprare o affittare una casa", ha detto Thomas Farley, commissario del Dipartimento di Igiene e Salute.
"Quello che e' chiaro – ha aggiunto Bloomberg – e' che a causa della circolazione d'aria negli edifici se si fuma in un appartamento anche le altre persone respireranno in parte quel fumo passivo".