I complimenti del Dalai Lama. ”Premiare con il Nobel per la pace Liu Xiaobo e’ il riconoscimento della comunita’ internazionale all’innalzamento della voce tra il popolo cinese per premere la Cina attraverso riforme politiche, legali e costituzionali”. Cosi’ scrive il Dalai Lama, leader tibetano in esilio e premio Nobel per la Pace, in un messaggio di congratulazioni per l’assegnazione del Nobel al dissidente cinese Liu Xiaobo.
In un messaggio pubblicato sul suo sito internet e diffuso da Twitter, il Dalai Lama si e’ voluto congratulare con Liu Xiaobo, con il quale aveva firmato la ”Carta 08” per la quale il dissidente e’ in carcere da 11 anni. ”Chiedo al governo cinese di rilasciarlo”, scrive il Dalai Lama nel suo messaggio, ricordando che aveva espresso pubblicamente nel dicembre del 2008, la sua ammirazione per Liu Xiaobo. ”Io credo – scrive il leader tibetano in esilio – che negli anni a venire le future generazioni di cinesi potranno beneficiare dei frutti degli sforzi che i cittadini cinesi stanno facendo”.
”Credo inoltre – ha aggiunto il Nobel per la Pace nel 1989 – che le dichiarazioni recenti del Premier Wen Jiabao sulla liberta’ di stampa siano indispensabili per ogni Paese e il desiderio della democrazia e della liberta’ siano irresistibili come riflesso della crescita acquisita per una piu’ aperta Cina. Queste riforme possono solo portare a un’ armoniosa, stabile e prosperosa Cina, che puo’ contribuire grandemente a un mondo piu’ pacifico”. La richiesta del rilascio del dissidente e di tutti coloro che sono in prigione in Cina per ”aver esercitato la loro liberta’ di espressione”, chiude il messaggio del Dalai Lama.
La rosa dei “papabili” per il Nobel comprendeva anche l’afghana Sima Samar, una attivista per i diritti della donna, il dissidente uiguro in esilio Rebiya Kadeer, la Dvb, una radio dell’opposizione birmana che trasmette da Oslo e l’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl.
Per la candidatura di Liu Xiaobo si era mosso l’ex presidente della Repubblica ceca Vaclav Havel, con una lettera all’International Herald Tribune. Ed era scoppiato il caso. Il direttore del Nobel, Geir Lundestan, aveva riferito nei giorni scorsi che, secondo il viceministro degli Esteri cinese Fu Ying, l’assegnazione del Nobel a Liu sarebbe stato un ”gesto ostile”. Qualche giorno dopo, lo stesso viceministro, alla vigilia del viaggio in Europa del premier Wen Jiabao ha evitato di smentire o confermare, chiedendosi in una conferenza stampa il perché di tanto interesse dei giornalisti.
