LONDRA – In settembre suo figlio impiegò 14 minuti a morire. E adesso Patches Rhode, madre di un uomo messo a morte negli Usa con un veleno importato dal Regno Unito, si è rivolta al Parlamento britannico perchè ne blocchi completamente la vendita all’estero.
“Mio figlio è morto con una terribile agonia”, ha proclamato la donna: ‘Cercava di gridare, ma non riusciva. E poi: “Pensavo che al Gran Bretagna fosse contro la pena di morte e che ogni esportazione che la consente fosse illegale”.
Condannato a morte per aver partecipato a una rapina in cui un padre e i suoi due bambini erano rimasti uccisi, Brandon Rhode è morto a 31 anni lo scorso 27 settembre in una prigione della Georgia con l’iniezione letale.
Secondo sua madre, l’anestetico che compone il cocktail di veleni che gli furono messi in vena, non ha funzionato a dovere. “Il prete che ha accompagnato Brandon al patibolo mi ha detto che mentre moriva lo ha guardato negli occhi. Penso che avrebbe voluto gridare, ma che non riusciva”, ha detto la donna.
Il sodio tiopentale usato nell’esecuzione di Brandon veniva dal Regno Unito: lo ha venduto alle autorità americane la Dream Pharma, una piccola società farmaceutica che ha la sede nel retrobottega di una scuola guida a Acton, nella periferia ovest di Londra.
Secondo la madre di Brandon, il giovane era talmente terrorizzato dall’iniezione letale che una settimana prima della data prevista cercò di tagliarsi le vene con un rasoio e passò gli ultimi giorni legato a una sedia, con borse di plastica sopra i punti. La Georgia non è l’unico stato a cui la Dream Pharma fornisce il veleno: sempre in settembre la piccola società aveva inviato per Federal Express alle prigioni statali dell’Arizona fiale letali per 4.253 sterline: sarebbero state usate per l’esecuzione di almeno un condannato, Jeffrey Landrigan, il mese successivo.
In novembre, per ottenere lo stop delle esportazioni, l’organizzazione per i diritti umani Reprieve si era rivolta alla magistratura. Reprieve aveva anche puntato i riflettori contro l’azienda italiana Hospira, coinvolta nella produzione dell’anestetico. In linea con quanto deliberato dal Parlamento italiano, anche il governo britannico aveva mosso i primi passi ponendo il bando all’export per ragioni non collegate a legittime ragioni mediche.
Ma per gli attivisti contro la pena di morte è ancora troppo poco. La battaglia è significativa: la penuria dell’anestetico che da mesi affligge la macchina della morte di Stato negli Usa rischia di mettere in crisi il sistema delle esecuzioni. Di recente Hospira italiana ha deciso di bloccare la produzione di pentothal nello stabilimento di Liscate, in provincia di Milano, dopo le forti pressioni di governo e Parlamento. E adesso in Gran Bretagna gli attivisti sperano che lo stop arrivi anche per la Dream Pharma.
