NEW YORK – Uccidere i condannati a morte facendogli inalare azoto. L’Oklahoma ci pensa, i repubblicani spingono ma sono tanti i dubbi sul fatto che il procedimento sia effettivamente indolore. Dopo le polemiche e la mancanza di farmaci per le iniezioni letali, diversi stati d’America stanno cercando di organizzarsi diversamente per portare a termine le condanne a morte. Così, dopo l’idea del plotone di esecuzione in Utah, l’Oklahoma pensa ora ad esecuzioni costringendo i condannati ad inalare azoto.
“E’ probabilmente l’idea migliore – ha commentato il deputato repubblicano Mike Christian, promotore della legge che introdurrebbe l’asfissia – da quando lo stato ha introdotto la pena di morte”.
L’azoto è un gas inodore e non tossico e forma il 78% dell’ atmosfera, tuttavia diventa letale quando viene respirato in alte concentrazioni, perché viene a mancare l’ossigeno.
Secondo il deputato repubblicano è un metodo semplice ed economico:
“Al detenuto viene messa una maschera – ha spiegato – e viene pompato azoto al posto di ossigeno, il che lo renderà euforico. Poi seguirà una morte indolore”.
Ma in realtà non si sa se la morte sia effettivamente cosi ‘dolce’. Secondo quanto scrive il Washington Post, si tratta di un metodo senza precedenti. Solo l’anno scorso l’Oklahoma era finito nel mirino delle critiche per aver giustiziato Clayton Lockett con un cocktail di farmaci cosiddetto ‘pasticciato’, che ha inferto al condannato un’agonia di oltre 40 minuti.