Anche i giornalisti del Mail sembrano dubbiosi: “Non si dice se ci fu un contatto sessuale di qualche tipo tra Virginia e Andrew o che Andrew sapesse che Epstein la pagasse per fare sesso con i suoi amici”, scrivono, però la cosa non torna perché pare siano stati parecchi giorni a parlare con la ragazza e dicono anche di non avere potuto riferire tutto per decenza. Sembra strano che non abbiano fatto domande dirette su quel dopocena: forse è il bavaglio senza bisogno di leggi che gli inglesi si impongono quando c’è di mezzo la casa reale, anche se non vengono a fare conferenze da noi per consolarci. La cosa è particolarmente vera nel caso del Mail, che è di destra e filo monarchico, mentre Rupert Murdoch, padrone del News of the World, cittadino americano e australiano di nascita, non ha nascosto, negli ultimi anni, le sue simpatie repubblicane.
Poche settimane dopo Virginia incontrò il principe per la seconda volta, nella casa di Manhattan di Epstein. Qui il racconto va seguito con attenzione, perché la chiave è molto difensiva del principe. Quando Virginia entrò nel salotto, sulle ginocchia di Andrew, seduto in una grande poltrona di pelle, già sedeva un’altra bellissima ragazza, Johanna Sjoberg, che lavorava per il finanziere. Ghislaine fece sedere Virginia sull’altra gamba del duca di York. Bacetto sulle guance per dirsi ciao. Poi Ghislaine prese un pupazzo a dimensione quasi naturale che era una somigliantissima caricatura del principe e lo diede a Andrew. Il sorriso di Andrew andava da un orecchio all’altro, “sembrava un bambino i cui genitori stanno per portarlo a Disney World”, ricorda Virginia. Secondo la ricostruzione del Mail, Ghislaine prese la mano del pupazzo e la mise sul seno della ragazza, mentre il principe toccava quello di Johanna, che all’epoca aveva 21 anni. Non successe nient’altro, Virginia fu pagata ugualmente 400 dollari. Anche qui c’è qualcosa che stride, perché a New York l’età del consenso è 17 anni, quindi se è stata detta tutta la verità e le date sono corrette, Andrew non corre nessun rischio se so dice che toccò anche il seno di Virginia, che, essendo nata, pare, nell’agosto del 1983, a primavera del 2001 aveva superato i 17 anni e era prossima ai 18. A meno che non siano proprio veri tutto il racconto e la precisazione su cui insiste il Mail (“Virginia non ha mai incontrato il principe in età inferiore a quella del consenso per la legge inglese: aveva 17 anni le prime due volte e 18 la terza”) e allora siamo in presenza di una deviazione sessuale degna in tempi passati di ricovero.
La terza volta di Virginia Andrea, fu nel 2002, su un’isola caraibica di proprietà di Epstein, Little Saint James.
Come per i precedenti incontri, o quanto meno il primo, il giornale non precisa se fra i due ci furono o meno rapporti sessuali, ma di certo il principe conosceva le perversioni del miliardario e continuava a frequentarlo, assecondandole. Un quadro che dà i brividi, considerando che, proprio durante quel viaggio, Epstein e Ghislaine proposero a Virginia di avere un figlio: le dissero che avrebbe dovuto firmare un contratto che permetteva al magnate di abusare sessualmente del bambino tutte le volte che voleva e che, in cambio, le sarebbe stata regalata una villa a Palm Beach, insieme a una sorta di rendita mensile.
Fu in quel momento che la ragazza si rese conto di essere stata semplicemente sfruttata: al suo “mecenate” non interessava altro che la pedofilia. Per questo prese tempo e gli chiese di poter avere prima una certificazione come massaggiatrice. L’uomo acconsentì e nel 2002 la spedì per un corso in Thailandia, dove la ragazza incontrò un esperto australiano di arti marziali, Robert, e lo sposò dopo soli 10 giorni con una cerimonia buddhista.
Diede il benservito a Jeffrey per telefono e si buttò il passato alle spalle, fin quando tre anni dopo l’Fbi la chiamò per chiederle di testimoniare contro di lui. «Mi dissero che tutto quello che mi aveva fatto era illegale perché per essere consenziente, in Florida, una ragazza deve avere 18 anni» spiega Virginia. «In quell’occasione scoprii anche che Epstein aveva messo delle telecamere nascoste nella casa di Palm Beach e che mi spiava anche quando andavo in bagno» continua la donna, che subito accettò di testimoniare.
L’uomo fu condannato a 18 mesi di carcere. Ne scontò solo 13, dimostrando secondo Brad Edwards, avvocato di molte delle sue vittime, che «con i soldi e il potere si può comprare tutto», anche la sostanziale impunità. Una convinzione che ha persuaso Virginia a parlare apertamente con il Mail On Sunday: «Quando ho visto le foto di Epstein e Andrea scattate due mesi fa, sono rimasta scioccata. E’ come se i due dicessero: “Vedete? Siamo sopra la legge”. Ma Jeffrey, in realtà, è un mostro». E a questo punto il duca di York dovrebbe forse spiegare perché continua a frequentarlo.