Mosca sotto assedio, in un clima da guerriglia urbana: la Piazza Rossa è stata blindata, chiudendola al passaggio, come già il mercato storico. Il numero dei fermati sale di ora in ora, e al momento sarebbe arrivato a quota settecento.
Si temono altri incidenti tra nazionalisti russi e “caucasici”, come già avvenuti sabato corso.
Verso il centro marcia una colonna di 600 persone mentre da alcune auto, indicate come provenienti da zone caucasiche, sono stati segnalati spari in aria da armi da fuoco.
Circa tremila poliziotti sono schierati in assetto antisommossa e primi tafferugli si registrano in molte zone della città. Il traffico è paralizzato. Il numero dei fermi è salito soprattutto tra le ‘fila’ dei caucasici, mentre alcune risse tra ragazzi armati di mazze e spranghe sono segnalate dalla agenzie in alcuni punti della città. E si parla – ma per ora sono solo voci – di almeno cinque feriti.
Almeno due gli episodi di aggressione ai danni di caucasici registrare questa mattina nella capitale. Per affrontare un’eventuale emergenza è pronto a scendere in campo anche l’esercito, ha annunciato il portavoce della polizia di Mosca spiegando che truppe del ministero dell’Interno sono state allertate come ‘riserva’.
Al momento la polizia ha praticamente ‘blindato’ le piazze antistanti la stazione di Kievskaia, zona centrale della capitale e snodo nevralgico della metropolitana moscovita, e quella di Kurskaia, di fronte alla stazione ferroviaria da cui si teme possano arrivare ‘rinforzi’ caucasici. Per precauzione un massiccio dispiegamento di polizia e’ anche nel centro storico della capitale nei pressi della Piazza del Maneggio – tra il Cremlino e la Piazza Rossa – teatro sabato scorso dei violenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Il rischio di scontri e proteste xenofobe si è allargato a San Pietroburgo. Anche nella città degli zar la polizia è schierata in strada per i timori di manifestazioni ed ha già fermato venti persone.
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