Dopo aver congelato la sentenza di lapidazione, l’Iran avrebbe “risparmiato” a Sakineh Mohammadi Ashtiani anche 99 frustrate cui era stata condannata.
Un responsabile della giustizia di Teheran ha fatto sapere che “non è stata eseguita la recente sentenza di 99 frustate nei confronti di Sakineh”, condannata alla lapidazione in Iran per adulterio e omicidio.
La nuova condanna era stata comminata in seguito alla pubblicazione sul giornale britannico The Times della foto di una donna senza velo islamico, attribuita a Sakineh. Vahid Kazemzadech, un responsabile della commissione dei diritti dell’Uomo islamica, che dipende dal capo dell’autorità giudiziaria, ha affermato di aver incontrato la donna nella prigione di Tabriz (nordovest del Paese) in presenza di ”membri del gruppo di difesa dei diritti dei prigionieri”.
Secondo Kazemzadech, citato dalla Fars, Sakineh avrebbe addirittura negato ”qualsiasi maltrattamento e tortura” e ”si è dichiarata sorpresa dalla pubblicazione di notizie” secondo cui avrebbe ricevuto ”delle frustrate dopo la pubblicazione in un giornale britannico di una foto che non era” la sua. Due giorni fa il figlio di Sakineh aveva detto, in una telefonata all’ANSA, che la pena era stata ”eseguita, anche se le autorità del carcere non hanno voluto dirlo ufficialmente”.
