SAN FRANCISCO (USA) – A San Francisco ci vogliono 12 mila firme per fare un referendum e ci sono tutte per il voto di novembre, quando si voterà per mettere al bando la pratica della circoncisione.
Il patrocinatore del referendum, Lloyd Schofield, ammette che la circoncisione è una pratica socialmente accettata ma sostiene che dovrebbe ugualmente essere dichiarata illegale.
”E’ un intervento estremamente doloroso, dalle conseguenze permanenti, subito dai bambini nel momento in cui sono più deboli e più vulnerabili”, afferma Schofield. La misura, che avrebbe valore solo per San Francisco, renderebbe un reato la circoncisione di chi ha meno di 18 anni di età a prescindere dalle credenze religiose della famiglia. La pena massima sarebbe un anno di prigione per i responsabili.
Tutto è cominciato con una lunga campagna contro le mutilazioni genitali maschili e il racconto di un uomo di 42 anni, Matthew Hess che ha raccontato: “La circoncisione ha danneggiato la mia sessualità, mi ha privato di opportunità, ha cambiato la mia vita”.
Gli esperti ritengono che anche se l’abolizione della circoncisione dovesse ottenere la maggioranza nel referendum si aprirebbe la porta delle sfide legali in particolare per quanto riguarda la libera professione delle attività religiose.
Il deputato democratico Brad Sherman ha presentato a sua volta un disegno di legge sulla “Difesa dei diritti religiosi dei genitori”. Secondo Sherman “la circoncisione maschile viene praticata da millenni ed è una cerimonia fondamentale per due importanti religioni, ebrei e musulmani”.