Lo Sri Lanka, paese a maggioranza buddista, intende mettere al bando le minigonne e, a questo scopo, il governo ha istituito una commissione di studio per stilare una politica sull’abbigliamento nei luoghi pubblici. Lo riportano martedì 4 gennaio alcuni media locali precisando che l’iniziativa è stata presa dal Ministero della Cultura in seguito a una petizione di gruppi ultraconservatori.
Secondo un portavoce del dicastero, Nimal Rubashinghe, per ora ”non è stata ancora presa alcuna decisione” in merito a un divieto di abiti femminili succinti, ma ”si sta pensando a un bando delle minigonne”. La mossa fa parte di una campagna ”moralizzatrice” avviata dal presidente nazionalista e ”uomo forte” Mahinda Rajapaksa, che governa in alleanza con partiti della destra religiosa.
”Ci sono individui e gruppi del mondo religioso e culturale che ci hanno espresso la loro preoccupazione per un certo tipo di moda che rischia di corrompere la nostra società” ha detto lo stesso ministro E.T. Ekanayake al quotidiano Lakbima aggiungendo che ”con l’ arrivo di turisti stranieri, la situazione può peggiorare”. In passato, il governo di Colombo aveva gia’ vietato i cartelloni stradali con pubblicità sexy nella capitale. Lo scorso anno, le autorità avevano negato l’autorizzazione a un concerto del cantante pop americano Akon perché prevedeva una coreografia di ballerine in bikini davanti a una statua di Buddha.
