NEWTOWN – Un autistico non può sparare, dunque è lecito dubitare che Adam Lanza ne fosse realmente affetto. Sulla sua personalità si è scritto molto nei giorni scorsi, compreso il fatto che fosse affetto dalla sindrome di Asperger, un disturbo psichico che rientra tra le forme di autismo. Ma si da il caso che una persona autistica sia prevalentemente una persona incapace di autonomia che non saprebbe nemmeno uscire di casa. Come invece Adam Lanza ha fatto, imbracciando quattro armi e con in mente chiaro l’intento di andare a “giustiziare” 27 persone, tra bambini e insegnanti. D’altronde questa patologia non gli è stata mai ufficialmente diagnosticata.
A puntualizzarlo sul quotidiano la Stampa è Gianluca Nicoletti, giornalista padre di un bimbo autistico che si fa portavoce di altri genitori come lui. Nicoletti sottolinea come ancora una volta sui giornali e in tv si sia parlato con approssimazione, citando in maniera inadeguata una patologia che è tra le più diffuse forme di disabilità. Se il killer della Sandy Hook School fosse stato autistico, spiega Nicoletti, non sarebbe riuscito ad andare a scuola da solo e soprattutto non sarebbe stato in grado di usare razionalmente un’arma da fuoco. Anche perché, precisa, chi soffre di Sindrome di Asperger non ama i rumori forti, figurarsi uno scoppio di pistola tra le mani.
Nicoletti si scaglia contro un certo tipo di informazione falso che ha messo in seria difficoltà migliaia di genitori che si sono sentiti ancora una volta soli e additati come causa di figli potenzialmente assassini.
“Ma è sbagliato stabilire un rapporto di causalità tra l’autismo e una qualsiasi propensione all’omicidio. – Sottolinea il dottor Luigi Mazzone, neuropsichiatra infantile dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma – E’ sbagliato, soprattutto dal punto di vista scientifico, perché numerosi studi dimostrano che non esiste nessun legame tra la psicopatia ed i comportamenti antisociali e violenti di una persona affetta da sindrome di asperger. Anzi – ha ribadito il dottor Mazzone – le persone asperger nel momento in cui capiscono le norme sociali sono quelle che più degli altri sono ligi a rispettare le regole”.
Adam Lanza non poteva essere autistico, Nicoletti ne è quasi certo e sottolinea come non si debba confondere la malattia con altri tipi di disturbi asociali. In Italia sono 360 mila le famiglie che hanno a che fare quotidianamente con questa malattia e leggere certi titoli non può che ferire e urtare la sensibilità di chi non ci mette molto a sobbarcarsi il peso e il sospetto che il proprio bimbo autistico possa imbracciare un’arma e compiere una strage, così, uno di questi giorni.
