TOKYO – Una prima scossa, poi un’altra ancora e ancora altre hanno fatto tremare la terra in Giappone. Un terremoto ha colpito il Paese, il più violento degli ultimi sette anni: la prima scossa è stata di magnitudo 8.9, la seconda di 7.8 si è registrata alle 15.15 locali (le 7,15 in Italia) al largo delle acque della prefettura di Ibaraki, alla profondità di 80 km, la terza di magnitudo 6,7. Il bilancio dei morti si aggiorna di minuto in minuto.
E ormai è sicuro che ci saranno nuove scosse . Trema anche la parte occidentale del Giappone: alle ore 3.59 locali, (le 19,39 di venerdì in Italia) si è registrata una scossa di magnitudo 6.6 a Niigata, avvertita anche a Tokyo. Secondo i dati forniti dall’Agenzia meteorologica giapponese, l’epicentro è stato individuato a 10 km di profondità .
Le vittime. E’ probabile che siano più di 1.000 le vittime del violento terremoto e dello tsunami. Lo riferisce l’agenzia ufficiale giapponese Kyodo. Ancora da stimare le vittime del villaggio spazzato via a Fukushima, dove una diga ha ceduto spazzando via 1800 case.
Spostato l’asse terrestre. Secondo una prima stima dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) l’asse del pianeta, dopo il terremoto, si è spostato di ”quasi 10 centimetri”.
Un diga nella prefettura di Fukushima si è spezzata riversando tutta l’acqua a valle che ha spazzato via decine di case. Lo riferisce l’agenzia Kyodo, anche se non è chiara l’entità delle conseguenze.
La Japan metereological agency ha lanciato l’allerta tsunami ai massimi livelli nelle prefetture di Iwate, Ibaraki, Miyagi e Fukushima dove l’acqua è arrivata a 5 chilometri nell’entroterra. La Nhk ha parlato di rischio di ”onde anomale fino a 10 metri di ampiezza nelle prefetture di Miyagi e Ibaraki. Ma la morte corre su tutto l’oceano: l’allarme è stato lanciato anche per Russia Filippine e isole Marianne (Pacifico centrale), così come per Taiwan, all’inizio e poi in tutto il Pacifico, compresi Indonesia, Papua Nuova Guinea, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Messico, Guatemala, El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Panama, Honduras,  Ecuador, Colombia e Perù. Circa 11 mila cittadini russi sono stati evacuati dalle isole Curili. Una serie di onde anomale, frutto del terremoto e dello tsunami che ha colpito il Giappone, hanno iniziato a raggiungere l’arcipelago delle Hawaii, nelle prime ore del pomeriggio (ora italiana) dove gli aeroporti sono chiusi e le coste sono state evacuate. E’ quanto si vede dalle immagini delle tv locali, ma non si hanno notizie di danni. E le prime onde anomale hanno raggiunto anche l’Oregon, negli Stati Uniti.
Allerta anche in California. Le evacuazioni riguardano le case che si trovano più vicine alla riva, lungo la costa oceanica del Nord del Paese.
Secondo le previsioni dello Tsunami Warning Pacific Center un’onda anomala potrebbe raggiungere le coste del Cile, il punto più lontano che potrebbe toccare lo tsunami, nelle prime ore di sabato. Le previsioni del centro gestito dal Noaa parlano di una possibilità che gli effetti si facciano sentire in tutto il Pacifico, dall’Antartico alle coste di Nicaragua, Panama e appunto Cile.
Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), con base a Ginevra, ha affermato che al momento le preoccupazioni maggiori riguardano lo tsunami e che al momento ci sono onde più alte di alcune isole.
A Tokyo la gente è scesa in strada in preda al panico. L’epicentro è stato molto vicino alla capitale, a 500 chilometri esatti, ed è stato individuato nelle acque del Pacifico, a 10 km di profondità e a 130 km dalla prefettura settentrionale di Miyagi. Sulla scala di rilevazione nipponica la forza della scossa è stata pari a 7, al massimo livello. L’energia energia elettrica è saltata in un’ampia parte della piana del Kanto, la grande area di Tokyo: la Nhk ha riferito che circa 4 milioni di abitazioni sono rimaste senza luce a causa delle violentissime scosse.
L’antenna in cima alla Tokyo Tower, il simbolo della capitale nipponica e della ricostruzione post-bellica, si è piegata a causa delle scosse di terremoto.
La tv pubblica Nhk ha riferito di incendi di a Odaiba, sulla baia di Tokyo. I grattacieli hanno oscillato per il sisma e la popolazione si è data alla fuga in cerca di riparo. Alcuni palazzi sono andati in fiamme, i trasporti del Paese in tilt.  Un vasto incendio è scoppiato in una raffineria di della città di Iichihara, non lontana da Tokyo.
Un muro d’acqua si è levato e ha inondato l’enorme parcheggio del parco divertimenti di Disneayland, nella regione di Tokyo. Uno tsunami di 10 metri ha raggiunto la città di Sendai, mentre nella prefettura di Aomori, più a nord sempre nell’isola di Honshu, si sarebbero avuto onde addirittura più alte. Un primo potente tsunami di 7,30 metri è stato appena registrato a Soma, nella prefettura di Fukushima.
Un ponte è crollato a Kamaishi, nella prefettura di Iwate. Il governo nipponico ha deciso l’invio immediato delle truppe di autodifesa nella aree colpite, a cominciare dalla prefettura di Miyagi, il cui governatore ha chiesto ”aiuto immediato”. Danni e feriti, riferiscono le tv locali, si sono registrati nella prefettura di Miyagi e Sendai, dove l’aeroporto del capoluogo è finito sotto l’acqua. Una nave con a bordo 100 persone è stata travolta dallo tsunami.
Un treno in servizio sull’area costiera della prefettura di Miyagi, nel Giappone nordorientale, risulta disperso dopo il passaggio di un violento tsunami a seguito del sisma.
EMERGENZA NUCLEARE iIl governo di Tokyo ha deciso per l’emergenza nucleare. Quattro impianti nucleari nelle aree più vicine al sisma sono state bloccate e chiuse. Stesso discorso per metropolitana, treni e i superveloci shinkansen. Stop precauzionali per aeroporti, Narita e Haneda, per la verifica dello stato delle piste. Sono fermi tutti gli scali di Tokyo. Il ministro degli Esteri giapponese, Takeaki Matsumoto, ha dato disposizioni alla struttura diplomatica di accettare gli aiuti internazionali.
”Abbiamo lanciato un comitato operativo d’emergenza e chiediamo a tutti di prestare la massima attenzione a tutte le indicazioni che saranno fornite. Bisogna mantenere la calma”. Lo ha detto il premier giapponese, Naoto Kan.
La centrale di Fukushima ha ”problemi di raffreddamento”. Lo ha annunciato ufficialmente il portavoce del governo, Yukio Edano, aggiungendo che i ”tecnici stanno lavorando al problema”. Circa 2.000 residenti dell’area in prossimita’ della centrale nucleare di Fukushima n.1, nel Giappone nordorientale, sono stati invitati dalle autorita’ a lasciare le proprie abitazioni. Il governo regionale ha rivolto l’invito a tutte le persone che abitano nel raggio di due chilometri dal reattore n.2 del sito, gestito dal gestore Tokyo Electric Power, dove in seguito al sisma di oggi vige lo stato di allarme.
Il sisma è stato generato dalla rottura di una faglia che si estende per centinaia di chilometri, avvenuta nella zona sismica più attiva della Terra, la Cintura di Fuoco del Pacifico. I dati raccolti attraverso le reti mondiali che controllano i terremoti indicano che il Giappone è stato colpito da un’unica scossa, la cui magnitudo è valutata al momento in 8,9.
”Questo valore potrebbe però essere aggiornato nelle prossime ore, alla luce dei nuovi dati raccolti”, ha spiegato il funzionario di sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Francesco Mele. ”Quando i terremoti sono così violenti è difficile valutarne l’entità immediatamente, proprio come è accaduto nel sisma di Sumatra del 2004, la cui magnitudo è stata definita esattamente solo a distanza di tempo”. Come è accaduto a Sumatra, anche in questo caso la violenta energia del terremoto ha generato uno tsunami che, dopo aver colpito la città giapponese di Sendai, ha cominciato a correre lungo le coste del Pacifico.
ITALIANI Con telefonate e e mail si cerca di contattare i 28 italiani che mancano all’appello. Per ora ne sono stai trovati 11. L’ambasciatore d’Italia in Giappone, Vincenzo Petrone ha precisato la posizione dei connazionali: 12 nella prefettura di Miyagi, 6 in quella di Ywate, 5 in quella di Aomori e 5 in quella di Fukushima. In serata la Farnesina ha specificato che non si hanno notizie di vittime italiane.