BAGHDAD – Due rifugiati iracheni sono stati arrestati negli Stati Uniti con l’accusa di aver nascosto di aver combattuto con alcune organizzazioni terroristi in Siria, come Ansar al-Islam (legata ad Al Qeda) e Isis. I due uomini, se le accuse verranno confermate, rischiano uno fino a vent’anni di carcere, l’altro fino ad otto anni.
I due uomini, ci informa il Los Angeles Times, vivevano a Sacramento, in California, e a Houston, in Texas.
Gli arresti sono arrivati poche settimane dopo la sparatoria di San Bernardino, sempre in California, compiuta da una coppia di musulmani di origine pachistana. Quello di San Bernardino è il più letale attacco terroristico compiuto sul suolo americano dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York.
Gli uomini arrestati sono due dei 130mila rifugiati iracheni arrivati negli Stati Uniti dal 2006 al 2014, e sono destinati a rinfocolare il dibattito e le polemiche sull’accoglienza dei siriani.
Uno dei due uomini, Aws Mohammed Younis Al-Jayab, 23 anni, ha scritto su diversi social media di aver combattuto al fianco di diversi gruppi in Siria, compresa, appunto, Ansar al-Islam. Al Jayab, palestinese nato in Iraq, arrivò negli Stati Uniti nell’ottobre del 2012, ma l’anno successivo partì per la Turchia e arrivò in Siria nel novembre del 2013, secondo l’accusa, per poi fare ritorno a Sacramento solo nel gennaio del 2014.
Ma come ha sottolineato il suo avvocato, Abenjamin Wagner, “se è vero che rappresenta una potenziale minaccia, non ci sono prove che abbia pianificato alcun atto terroristico contro questo Paese”.
Il problema è che Al Jayab durante gli interrogatori ha sempre negato qualunque legame con i gruppi terroristici. Sostiene di essere andato in Turchia per visitare la nonna. Ma sui social network ha scritto a diverse persone di essere stato in Siria, ad Aleppo, e ha dato loro un numero di telefono siriano. Ha anche detto chiaramente di aver combattuto con Ansar al-Islam in Siria.
Dall’analisi dei suoi messaggi e delle sue comunicazioni è emerso il nome di Omar Faraj Saeed Al Hardan, 24 anni, che adesso è accusato di aver cercato di fornire supporto ad alcuni terroristi stranieri, procurando illegalmente cittadinanza o naturalizzazione.
Al Hardan, entrato nel territorio americano come rifugiato iracheno nel novembre del 2009, è anche accusato di aver offerto supporto al cosiddetto Stato Islamico. In alcuni messaggi ad Al Jayab si diceva pronto ad imbracciare un kalashnikov per la causa islamica.