Il sindaco di Rio de Janeiro si è assunto una responsabilità decisamente impopolare, tra i concittadini e i turisti di mezzo mondo. Vieterà, infatti, a partire dal primo dicembre le partite di calcio sulla spiaggia. Da non credere. Copacabana e Ipanema non saranno più i luoghi eletti di magici scambi a piedi nudi, di match improvvisati di futbol bailado tra giovani promesse, vecchie glorie, o chiunque abbia fatto del pallone una religione.
Il Brasile che organizzerà Mondiali di calcio e Giochi Olimpici ha deciso di esibire il volto serio e i gesti composti di una Germania qualsiasi, per smentire di fronte al mondo intero il luogo comune che li vuole dediti solo a samba, carnevale e dribbling in costume da bagno.
Eduardo Paes vuol cambiare l’immagine di Rio ma rischia di snaturarne il carattere, abolendo per decreto tradizioni consolidate. Lo sa il sindaco che le spiagge sono la vera scuola calcio degli abitanti di Rio, specie dei più poveri, che proprio da qui tentano la scalata al cielo, la grande squadra, gli ingaggi, il successo?
