ROMA – Volkswagen, primo “pentito” in Usa: ingegnere si dichiara colpevole. James Liang, ingegnere Volkswagen dall’83 e negli Usa dal 2008 per sviluppare il diesel ecologico al centro della clamorosa frode, si è dichiarato colpevole dei capi d’accusa imputatigli da un tribunale di Detroit e ha iniziato a collaborare con le autorità. In Italia lo chiameremmo il primo “pentito”: contrito, dispiaciuto, ha ammesso le responsabilità del gruppo e quelle personali per le quali appunto è chiamato a rispondere di cospirazione di frode nei confronti degli Usa e di violazione del Clean Air Act.
La sentenza – segnala il Wall Street Journal – è attesa per il prossimo gennaio, rischia fino a 5 anni e 250mila dollari di multa, ma il fatto che abbia cominciato a collaborare testimonia di come il tribunale abbia messo nel mirino altri colleghi. Liang ha ammesso venerdì scorso in aula di essere stato a conoscenza del fatto che Volkswagen abbia deliberatamente occultato le falle del dispositivo di riduzione delle emissioni ai regolatori Usa. Queste omissioni consentirono a Volkswagen di ottenere le licenze necessarie a commercializzare i dispositivi truccati.
“Per questo mi dichiaro colpevole”, ha detto Liang. Nella sua deposizione si possono rintracciare i presupposti che hanno condotto al pasticciaccio tedesco: nel 2006 Liang e colleghi iniziano a disegnare il nuovo motore ma subito realizzano che non possono allo stesso tempo soddisfare le attese dei clienti (un diesel altamente performante) e le più severe regole americane sulle emissioni inquinanti.
Dal tribunale di Detroit è uscito un documento che certifica il “pentimento” di Liang: nero su bianco, scrivono i magistrati, c’è la certezza che se le sue rivelazioni “apporteranno aiuti sostanziali all’inchiesta e condurranno ad altri arresti”, ci sarà spazio per un forte alleggerimento della sua posizione in vista di una consistente riduzione delle pene.