Due svedesi hanno incastrato Julian Assange e lo hanno portato davanti al magistrato londinese Caroline Tubbs con un’accusa di stupro e due di molestie sessuali: nascono dai rapporti, in due casi non protetti dal preservativo, che l’affascinante e squattrinato Julian ebbe nell’agosto 2010 con due ammiratrici, che erano entrare in contatto con lui in occasione di un seminario su ‘Guerra e ruolo dei media’ organizzato a Stoccolma dal Brotherhood Movement, un controverso gruppo cristiano legato al partito socialdemocratico.
Il Daily Mail chiama le donne per convenzione ‘Sarah’ e ‘Jessica’: non sono i veri nomi, dal momento che il processo giudiziario è in corso. Sarah (il vero nome è Anna Ardin, come rivelano altre fonti), una bionda attraente sui trent’anni, è l’addetta stampa di Brotherhood Movement e ha viaggiato il mondo inseguendo una serie di cause alla moda. Sarah/Anna e Julian non si erano mai visti prima, ma lei lo aveva invitato a stare nel suo piccolo appartamento nel centro di Stoccolma. Assange era arrivato l’11 agosto e dopo cena i due erano finiti a letto.
Né lui né lei contestano il fatto che durante il rapporto si era rotto il ‘condom’, un evento che in seguito Sarah/Anna, una femminista radicale, ha definito ”deliberato” da parte di Julian. Li’ per li’ però non ci fu animosità tra la svedese e il 39enne hacker australiano, che ha un figlio di 20 anni da una relazione giovanile fallita. Al punto che la funzionaria di partito continuò a ospitare Assange, organizzando perfino una festa in suo onore. A questo punto spunta ‘Jessica’: ventenne di Enkoping, una cittadina a 60 chilometri da Stoccolma.
Vede Assange in televisione, in lei scocca la scintilla e si fa assumere tra i volontari che lavorano al seminario. In quella occasione conosce anche Sarah. Avvicinato dalla ragazza, Assange non resiste e le fa la corte. Seguono vari incontri e un invito a vedersi a casa di lei. ”Julian non aveva contanti, non voleva usare la carta di credito e ‘Jessica’ gli compro’ il biglietto del treno”, scrive il Mail. Assange e la ragazza vanno a letto e fanno sesso due volte. Lui usa il preservativo, ma non fa il bis in un altro rapporto l’indomani mattina. Anche in quel caso il commiato è amichevole, con la promessa di rivedersi. Jessica però si spaventa: confida a Sarah di aver avuto un rapporto non protetto. A questo punto scoppia il patatrac: le due donne, che non sapevano l’una dell’altra, decidono di coalizzarsi contro l’hacker davanti a un magistrato. Spiega Sarah/Anna: ”Non c’entra affatto il Pentagono. Assange è di un uomo con un’opinione distorta delle donne e a cui non piace farsi dire di no”.