BOLZANO – A Garniga Terme, un paesino di 392 abitanti sui pendii del Monte Bondone in Trentino, è nata una start up rivoluzionaria. Lassù nel suo piccolo maso, circondato da appena 1500 mq di terreno, l’allevatore Vittorio Friz ha messo su il primo allevamento di grilli da mangiare. Negli Stati Uniti è già boom di alimenti a base di farina di cavallette, ma in Italia siam ancora in attesa di una regolamentazione della materia e del via libera alla commercializzazione. Diversi chef non vedono l’ora di potersi cimentare con quello che, a detta di molti, sarà il cibo del futuro. E Vittorio Friz, ex manager del settore alimentare, ha fiutato subito il business.
Dopo un grave infarto e un mese di coma, questo bolzanese di 52 anni ha deciso di cambiare vita e di rilanciare il maso, sopra la val d’Adige a quota 800 metri, ereditato dai suoi genitori, dove ora coltiva e vende frutta e ortaggi a km zero. Ma la vera sfida è l’allevamento di grilli. “Il mondo degli insetti mi appassiona dai tempi dell’università”, racconta Friz, che è laureato in scienze agrarie. “Il settore alimentare – aggiunge – segue con interesse gli sviluppi e noi siamo tra i primi in Italia a intraprendere con convinzione questa strada”. La sua start-up si chiama Insecta, nata nell’autunno 2015, collabora con la Libera università di Bolzano, ha ricevuto un finanziamento per l’innovazione della Provincia autonoma e proprio in queste settimane sta partecipando a un bando europeo. A Garniga Terme Friz alleva attualmente circa 4.000 grilli e il numero è destinato ad aumentare.
La Fao già da tempo spinge in questa direzione, in vista dell’inarrestabile crescita della popolazione mondiale. Le proprietà nutritive degli insetti sono ormai fuori discussione. “Si tratta di un alimento eccezionale“, spiega Friz. “La carne – prosegue – ha solo un quarto delle proteine dei grilli. Le proteine degli insetti hanno un alto valore biologico e un’altissima digeribilità. Gli insetti, essendo animali a sangue freddo, hanno un indice di conversione degli alimenti molto alto e non hanno effetti sul clima: il loro allevamento ha bisogno di poca acqua, poco spazio e inoltre non produce Co2”. I grilli hanno un ciclo di vita di appena otto settimane.
Negli Usa alcune start-up producono con successo barrette energetiche e patatine a base di farina di grilli e registrano crescite di fatturato da capogiro. “Il problema è puramente culturale, teniamo comunque presente che 1,8 miliardi di persone mangiano da sempre insetti”, commenta Friz. Nel mondo occidentale sono soprattutto gli sportivi a fare da apripista e ad apprezzare i vantaggi nutrizionali delle barrette energetiche a base di insetti. Va precisato che non vengono mangiati insetti interi, ma esclusivamente la loro farina.
La moda degli insetti sta raggiungendo anche l’Europa e non riguarda solo il mondo sportivo. In Francia ci sono da tempo ristoranti di alto livello e supermercati che offrono piatti e prodotti con insetti e larve. “In Italia tutto questo per il momento è ancora vietato, anche se l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha dato il nullaosta”, spiega Friz, fiducioso che presto anche il nostro paese adeguerà la legislazione. A questo punto la start-up “Insecta” avrà già raccolto il know-how necessario per poter collaborare con le aziende alimentari interessate.