BERLINO – “Un gin tonic, grazie”. Di fronte a questa richiesta, fino a qualche tempo fa, un barman non avrebbe battuto ciglio e avrebbe preparato uno dei long drink piรน classici: 2 parti di gin, 3 di acqua tonica, ghiaccio e fettina di limone.
Ma da un po’ in Germania e non solo, se il bar รจ un buon bar, il barman non si accontenterร e vi chiederร ulteriori precisazioni: “Quale gin? E quale tonica?”. Un “bartender” esperto potrebbe suggerirvi di abbinare un gin aromatico come il Monkey 47 con una tonica 1724, che non ne soffocherebbe il sapore. Oppure un gin Sipsmith che si abbina meglio con la tonica Fentimans, mentre un gin Adler va a nozze con l’acqua Henry Thomas.
Si puรฒ dire ormai che il semplice fatto di andare al bar รจ diventata una sorta di scienza a se stante. Si puรฒ criticare questa attenzione ai dettagli come una mania passeggera, oppure si puรฒ salutare come una novitร positiva questa cultura del bere nella quale il piacere ha preso il posto dello sballo. Al centro di questa new wave del piacere di bere c’รจ la rinascita del gin.
Rinascita del gin, o meglio rivincita, segnalata da tutte le riviste di settore e da una ripresa della produzione, che abbonda soprattutto in varietร . Se un grossista di liquori del nord della Germania cinque anni fa aveva 20 tipi di gin nella sua gamma di prodotti, ora ne ha 60. Al dettaglio il consumo di gin รจ cresciuto del 9,3% fra il 2010 e il 2011 (dati riferiti sempre alla Germania).
La storia del gin. Il gin รจ un superalcolico profumato con estratti di ginepro. I suoi ingredienti sono alcol ad alta gradazione distillato dai cereali o piรน raramente dalla melassa. Insieme con le bacche di ginepro che gli danno il suo caratteristico sapore, il gin puรฒ essere fatto anche aggiungendo altre erbe, spezie e frutta come il coriandolo, lo zenzero o la scorza d’arancia, per dare un tocco di originalitร .
Dopo un secondo processo di distillazione, si aggiunge acqua allo spirito fino a raggiungere una concentrazione potabile. Il gin deve avere un 37,5% minimo di alcol, ma nella maggior parte dei casi la sua gradazione alcolica รจ fra il 40% e il 47%.
La bevanda nazionale inglese ha in realtร le sue radici nei Paesi Bassi, dove era conosciuto come geneva o jenever, il nome olandese del ginepro. Durante il 17ยฐ secolo, i soldati inglesi che combatterono al fianco degli olandesi contro gli spagnoli nella guerra di indipendenza olandese conobbero il genever – che le truppe olandesi usavano per darsi forza prima della battaglia, tanto che il genever era conosciuto anche come “Dutch Courage” – e se lo portarono a casa dandogli un nome piรน facile da pronunciare: gin.
Il gin conobbe una rapida diffusione durante il regno di Guglielmo III d’Orange, olandese e protestante, che, contrario alla diffusione del francese e cattolico cognac, decise una detassazione sulla distillazione dei corn brandy protestanti, con il risultato che, a partire dal 1736, per ogni litro di birra prodotto nel Regno ne venivano prodotti sei di gin.
Il gin sostituรฌ la birra, tanto che un inglese su cinque aveva una distilleria di gin in casa, con effetti devastanti sugli strati piรน bassi della popolazione e sull’ordine pubblico. Essendo di gradazione alcolica otto volte piรน alta della birra, il gin, che per molti era l’unico alimento della giornata, fu la causa di un alcolismo di massa, di fronte al quale le autoritร britanniche reagirono tardivamente con il Gin act, che raddoppiรฒ la tassa sulla distillazione di Gin.
Due secoli piรน tardi, l’asse portante delle sbornie dei poveracci era diventato il distillato piรน amato dagli ufficiali. Quelli di stanza in India usavano il gin per togliere l’amaro dell’acqua al chinino che dovevano bere come antidoto contro la malaria, insieme alla loro dose giornaliera di succo di limone che serviva a tenere lontano lo scorbuto. Cosรฌ nacquero il Gin Tonic (gin e acqua al chinino, ovvero acqua tonica) e il Gin Fizz (gin con succo di limone, sciroppo di glucosio e acqua gassata).
Nell’epoca d’oro dell’american bar, fra il 1870 e il 1920, i long drinks con il gin come base divennero dei classici, insieme al Gimlet (gin e succo di lime), il Negroni (gin, vermouth dolce e vermouth amaro) e il re dei cocktail: il Martini (gin e vermouth dry). Gin era sinonimo di cocktail.
Ma era un mondo destinato ad annegare nella vodka. Fu un’invasione sotto le insegne della Smirnoff, che nel 1941 inventรฒ il Moscow Mule, un cocktail composto per due parti di vodka, tre di ginger beer e una di succo di lime. Quando iniziarono le riprese di “Casablanca” tutta Hollywood impazziva per il Moscow Mule. La moda dalla comunitร del cinema dilagรฒ in tutti gli Stati Uniti. Ma per il gin non era arrivato ancora il colpo del ko.
Che arrivรฒ con Bond, James Bond. L’agente segreto 007 beveva il suo cocktail preferito, un Martini “mescolato, non agitato”. Fino al 1962, quando uscรฌ nelle sale Dr. No, il Martini era sempre stato un cocktail a base di gin. Ma Bond lo beveva con la vodka al posto del gin. E una bottiglia di Smirnoff era chiaramente visibile sullo sfondo di molti film dell’agente 007.
La vodka divenne la regina dei cocktail. Grazie al suo sapore neutro era facile da abbinare con succhi di frutta sempre piรน esotica e sciroppi di qualunque tipo, in cocktail sempre piรน accattivanti e appariscenti. Le bottiglie di gin divennero minoranza negli scaffali dei bar.
Fino ad oggi. Il gin รจ ancora di nicchia, a fronte di 5,5 milioni di bottiglie prodotte al mondo ce ne sono 63 milioni di vodka. Ma nei bar piรน di moda potrete sentirvi dire: “Sei out o sei gin?”.
Perchรฉ questo ritorno del superalcolico al ginepro? Perchรฉ va di pari passo con la moda del retrรฒ. Se la vodka era “lo spirito dei tempi” negli anni 80, sorella alcolica della cocaina, fredda e appariscente come una luce al neon, il gin รจ la bevanda degli anni Dieci, un drink per i nostalgici del nuovo millennio. Per chi vuole bere e non trangugiare, assaporare e non ubriacarsi. Vuoi sembrare cosmopolita? Meglio un Aviation (gin, maraschino, crรจme de violette e succo di limone) di un Sex on the Beach (vodka, peach schnapps, succo d’arancia e succo di mirtillo). Almeno in Germania รจ cosรฌ.
